:: Claudio Di Scalzo: Giovanni Boine dalla Nada Pardini

 
CDS: "Giovanni Boine il 10 febbraio 2017"

 

VERGINE DEL BIANCO TORPORE

DAMMI L'OCCHIO DEL DOLORE



Claudio Di Scalzo

GIOVANNI BOINE DALLA NADA PARDINI

 

Cosa ci fa Giovanni Boine dalla Nada Pardini? Semplice! conforta un'ammalata di cuore. Come già hanno fatto Rimbaud e Majakovskij. E sono lì con la mi' mamma perché danno più importanza a lei che a me che pure li ho letti tanto, e che in questo gennaio e febbraio (mese che spesso è tutto un guaio) ancora li disegno. Ma loro stanno in silenzio, accanto a mia madre. Le fanno compagnia. E se io parto per tornare in Valchiavenna a lavorare loro rimagono a Vecchiano. 

Ma danno una mano anche a me. Perché capisco che apprezzano a essere nomi e voci e parole per completare, loro che furono grandi autori, il loro alfabeto con una donna di 89 anni. Che neppure mai li ha letti. Ma ha l'alfabeto, nel suo silenzio, di una stirpe. Di un sangue. Di una tradizione. Mi danno una mano perché a questa età, e dopo aver tanto scritto e disegnato e fotografato, senza mai aver riconosciuto a nessuna autorità culturale di giudicare la mia avventura nei segni, né mai ho concesso di venderla, posso ai loro occhi, tenendo vicino questa strampalata purezza, tentare d'inventare un nuovo alfabeto, una nuova lingua, adatta al popolo a quelli che non leggono i classici, che giovani o anziani, non frequentano nessuna cultura, da web o da accademia. E questa lingua potrebbe essere anche il silenzio, lo stesso di mia madre, o il richiamo improvviso a dei ricordi, a dei morti, a dei fantasmi di giovinezza. A dei disegni che astutamente riprendono i tip tap novecenteschi delle avanguardie e del fumetto. Ecco che Boine qui ci sta bene. Perché lui morto trentenne ha anche tanto sofferto per la tubercolosi e per amori che non funzionavano. Ma si sa, tutti in qualche modo si ammalano, tutti prima o poi vedono gli amori virare in qualcosa d'altro non previsto, ma i poeti ne fanno un dramma della loro biografia. Majakovskij addirittura s'è ammazzato per questo. Il più furbo è stato Rimbaud che ha scelto di cambiar mestiere a 20 anni e così Mercante se si è innamorato non ha avuto bisogno della letteratura per soffrirci di più. Dispettoso Rimbaud che poi è il più grande poeta che sia mai esistito. Perché ha smesso a 20 anni. E non ha pubblicato nulla. Eh eh. E' come la Nada che non ha mai pubblicato un libro. E agli occhi di Rimbaud la Nada vale più di me.