:: Toscanini e l'Internazionale

 

 

 

TOSCANINI E L’INTERNAZIONALE
Con ricordo di nonno e padre e figlio comunisti a Vecchiano
 
Nel maggio 1944, il 25 per la precisione, Arturo Toscanini dirige un concerto per la Croce Rossa a New York: al Madison Square Garden. Tra le musiche scelte  nel video ascoltiamo l’Internazionale. Il più famoso canto dei lavoratori, scritto e poi musicato nella patria della Marsigliese, Eugène Pottier e Pierre Degeyter, per ricordare la Comune di Parigi (1871), inno della Seconda Internazionale, e poi anche dell’Internazionale Comunista, la Terza, poteva elevare le sue note al Madison Square Garden perché nel 1944, U.S.A. ed U.R.S.S erano alleati contro il nazifascismo. L’armata rossa dopo Stalingrado stava liberando l’Est, in Italia la V Armata aveva superato Cassino e si dirigeva verso Roma, tra un mese ci sarebbe stato lo Sbarco in Normandia, i partigiani in tutta europa, comunisti e socialisti, lottavano duramente contro la barbarie delle camicie brune. Tempo un anno e mezzo e questo concerto, questo canto, anche se a dirigerlo era l’antifascista più famoso nel mondo della musica, non sarebbe stato possibile elevarlo in quel luogo.  Essendo iniziata la spartizione del mondo progettata a Yalta, con l’elevazione della “Cortina di ferro”.
L’Internazionale, canto dei lavoratori, dei movimento sindacale e socialista, aveva ed ha una sua variante cresciuta nell’Internazionale Comunista, la Terza, fondata da Lenin. “Noi siamo l’Internazionale Comunista… futura umanità”. Variante anche in polemica ed opposizione ai partiti socialisti della Seconda Internazionale, che avevano "tradito", appoggiando la partecipazione dei propri paesi alla I Guerra Mondiale.
L’Internazionale sarà anche il canto di tanta sinistra extraparlamentare italiana, come Lotta Continua, negli anni Settanta.
Per me, che la fischiettavo con mio padre, Libertario detto Lalo - ed a lui l'aveva insegnata mio nonno Angelo ammazzato dai fascisti sulla via di Pisa - tornando a notte fonda in estate da Piazza Garibaldi a Vecchiano, verso la nostra casa dietro la Chiesa, è la musica più bella che possa ricordare. Della mia biografia di giovane, di figlio, che non dimentica la sua stirpe antifascista e socialista e comunista. E questo ricordo valga anche per il prossimo 25 APRILE!
Claudio Di Scalzo
 
 
 
L’INTERNAZIONALE
In piedi, dannati della terra,
In piedi, forzati della fame!
La ragione tuona nel suo cratere,
È l’eruzione finale.
Del passato facciam tabula rasa,
Folle, schiavi, in piedi! In piedi!
Il mondo sta cambiando base,
Non siamo niente, saremo tutto!

È la lotta finale, Uniamoci, e domani
L’Internazionale Sarà il genere umano.

Non ci son supremi salvatori,
Né Dio, né Cesare, né tribuno,
Produttori, salviamoci noi stessi,
Decretiamo la salute comune.
Affinché il ladro renda il maltolto
E respiri l’aria della galera
Soffiamo nella forgia, noi stessi
Battiamo il ferro quando è caldo!

È la lotta finale, Uniamoci, e domani
L’Internazionale Sarà il genere umano.

Lo stato opprime e la legge imbroglia,
Le tasse dissanguano lo sventurato;
Nessun dovere è imposto al ricco,
Il diritto per i poveri è una parola vuota.
Basta languir nella tutela!
L’uguaglianza chiede altre leggi,
Niente diritti senza doveri, dice,
Uguali, nessun dovere senza diritti!

È la lotta finale, Uniamoci, e domani
L’Internazionale Sarà il genere umano.

Orrendi nella loro apoteosi
I re della miniera e della ferrovia
Mai hanno fatto altra cosa
Che derubare il lavoro.
Nelle casseforti della banda
È stato fuso quel che s’è creato
Decretando che gli si renda
Il popolo non vuole che il dovuto.

È la lotta finale, Uniamoci, e domani
L’Internazionale Sarà il genere umano.

I re ci hanno ubriacato di fumo!
Pace tra noi, guerra ai tiranni!
Applichiamo lo sciopero alle armate,
Cannone puntato in aria e rompiamo i ranghi!
Se si ostinano, questi cannibali
A far di noi degli eroi
Sapranno presto che le nostre pallottole
Son per i nostri generali!

È la lotta finale, Uniamoci, e domani
L’Internazionale Sarà il genere umano.

Operai contadini, noi siamo
Il gran partito dei lavoratori,
La terra non appartiene che agli uomini,
Il fannullone sloggerà!
Quanto si nutrono della nostra carne,
Ma se i corvi e gli avvoltoi
Un mattino scompariranno
Il sole brillerà per sempre!

È la lotta finale, Uniamoci, e domani
L’Internazionale Sarà il genere umano