:: Hermann Scherchen sul direttore d'orchestra

 

Hermann Scherchen prova Die Kunst der Fuge di Johann Sebastian Bach

 

HERMANN SCHERCHEN

Il direttore d'orchestra deve essere il migliore dei musicisti; deve avere orecchio, conoscenza tecnica di tutti gli strumenti, ma anche essere un musicologo: insomma, non deve interpretare a suo modo un'opera, ma realizzarla.

Bisogna che il gesto sia l'immagine del suono che prende vita: deve riassumere, cioè, il processo di pensiero, la volontà sensibile, la concezione costruttiva che sono le basi della creazione sonora in chi dirige.

Affinché l'orchestra sia perfettamente accordata, intonata, bisogna che tutti i professori comincino a riscaldarsi una ventina di minuti prima del concerto, e che siano seduti ai loro posti almeno dieci minuti prima. Le correzioni necessarie per trovare la perfetta intonazione devono essere effettuate pp sul palco, il concerto è un avvenimento d'una certa solennità, al quale tutta l'orchestra deve partecipare in modo adeguato.

 

 

 

Nota di Claudio Di Scalzo

Ho imparato molto da alcuni protagonisti dell'Arte e della Musica. E in quest'ultima tantissimo da Scherchen. E ora, a questa mia età sale e pepe, che so anche leggere la musica - dopo averla studiata negli ultimi anni - tutto ciò si rivela utile, direi fondamentale, per dirigere L'Olandese Volante con Chiara Catapano. Tendo a che la prima pagina della rivista, i legami tra le varie sezioni e i post pubblicati, abbiano, il più possibile intrecci simili a quelli di un'orchestra che deve - suggerimento di Hermann Scherchen - non interpretare una delle tante varianti dello scrivere on line, ma "realizzare" un connubio mai sorto prima tra ARTI PENSOSITA' LETTERATURE. Questo il compito, questa l'avventura transmoderna. 

Di Hermann Scherchen ho anche amato e amo il suo Comunismo.