Home Page Olandese Volante
Home page Site map
::

Viaggi e altri viaggi

:: Jacopo della Quercia. Poetico Viaggio 1 - A cura di Claudio Di Scalzo
28 Novembre 2012

 
Fabio Nardi: "Ilaria del Carretto in luce del tempo che fu oggi" 
Foto per Karoline Knabberchen, 1982
 
 
 
 
 

Fra i “viaggi” che L’Olandese Volante compie ci saranno anche quelli verso opere d’arte di artisti italiani che i poeti descrissero e descrivono e raccontarono e ancora raccontano. Un’antologia inedita e credo innovativa che unisce arte e poesia: quasi una storia dell’arte su e giù per i secoli e le città, un Grand Tour telematico, che le vele elettroniche rendono possibile. (Claudio Di Scalzo)

 

 

 

 

 

 

 JACOPO DELLA QUERCIA - POETICO VIAGGIO 1

 

 

Davanti al simulacro d’Ilaria del Carretto

 

 

 

Sotto la terra luna già i tuoi colli,

 

 

lungo il Serchio fanciulle in vesti rosse

 

 

e turchine si muovono leggere.

 

 

Così al tuo dolce tempo, cara; e Sirio

 

 

perde colore, e ogni ora s’allontana,

 

 

e il gabbiano s’infuria sulle spiagge

 

 

derelitte. Gli amanti vanno lieti

 

 

nell’aria di settembre, i loro gesti

 

 

accompagnano ombre di parole

 

 

che conosci. Non hanno pietà; e tu

 

 

tenuta dalla terra, che lamenti?

 

 

Sei qui rimasta sola. Il mio sussulto

 

 

forse è il tuo, uguale d’ira e di spavento.

 

 

Remoti i morti e più ancora i vivi,

 

 

i miei compagni vili e taciturni.

 

  

 

 

Salvatore Quasimodo

 

 

Da “Ed è subito sera”, 1942

 

 

 

 °°°

 

 

Passato come un lampo anche l’esiguo

 

 

tuo battito di ciglia (e non vedesti

 

 

le rondini sui fili del telegrafo

 

 

raccolte in neri palpiti di piume);

 

 

passata la tua luce d’oro e il blu

 

 

mite nei cieli d’un regno e la gioia

 

 

amara delal terra, indugia ancora

 

 

il tuo rimpianto in un marmo di chiesa?

 

 

D’una frase incompiuta la tua ascesa,

 

 

Ilaria si trattiene: un sonno ambiguo

 

 

dorme, e t’insiste come tarlo al cuore,

 

 

il diavolesco cucciolo ai tuoi piedi.

 

 

Giovanni Giudici

 

 

 Da “La stazione di Pisa”, 1955

 

 

 

                       °°°

 

 

Jacopo di Pietro D'Agnolo di Guarnieri, detto Jacopo della Quercia, nacque a Querciegrossa nei pressi di Siena tra il 1371 e il 1375 circa. Non conosciamo molto della sua formazione, che risentì degli influssi tardo gotici della grande tradizione dei Pisano.

 

 

La prima opera documentata dell'artista è la Madonna in trono con il bambino per il duomo di Ferrara.

 

 

L'opera più celebre dell'artista è sicuramente il monumento sepolcrale di Ilaria del Carretto che si trova in San Martino, nella cattedrale di Lucca, commissionatagli da Paolo Giunigi, signore di Lucca forse nel 1423.

 

 

L'opera rappesenta la figura della defunta distesa su di un'arca a forma di parallelepipedo decorata da festoni e puttini; la testa poggia morbidamente su di un cuscino e ai piedi è rappresentato il suo cagnolino che simboleggia anche l'amore fedele del marito. Il monumento rappresenta chiaramente una fase di transizione tra il gusto tardogotico e quello rinascimentale, infatti mentre la veste della donna, con il suo accurato panneggio a pieghe sottili e parallele, risponde a canoni medievali, il volto fortemente naturalistico denuncia un'avvicinamento l gusto prettamente rinascimentale.

 

 

Intorno al 1408 Jacopo della Quercia riceve l'incarico per la Fonte Gaia in piazza Del Campo a Siena che porterà a termine solo nel 1419, oggi dell'opera rimangono solo alcune parti che si trovano nella loggia superiore del Palazzo Pubblico.

 

 

Tra il 1413 e il 1422 ricevette l'incarico per l'Altare della Famiglia Trenta in San Frediano a Lucca . L'opera ha forma di polittico: la parte superiore di forme ancora gotiche è composto da cinque scomparti nei quali sono scolpiti la Madonna con il Bambino, con, ai lati, i Santi Girolamo, Riccardo, Orsola e Lorenzo. La predella, nella quale sono rappresentate Storie di Santi, ha un gusto più naturalistico.

 

 

Capolavoro dell'artista è la decorazione per il portale maggiore di San Petronio a Bologna che gli venne commissionato nel 1425. Nelle formelle dei pilastri rappresenta le Storie della Genesi, nella lunetta superiore la Madonna con il Bambino, nell'architrave le Storie del Vangelo. L'opera ha un gusto fortemente rinascimentale, sia nella forma che nella composizione, inoltre fa uso della tecnica dello stiacciato per rappresentare con maggiore profondità gli spazi.

 

 

Sempre a Bologna eseguì il Monumento Bentivoglio che si trova nella chiesa di San Giacomo e il Trittico con la Madonna e Santi che si trova al Museo Civico.

Jacopo della Quercia morì nel 1438.


Commenti COMMENTI