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Pachi e Mollica

:: Marco Pachi: Ho scritto T'Amo...
28 Novembre 2012

 

CDS: "Marco Pachi col veliero TI AMO nel gozzo" - 20 II 2012  

 

 

PERCHÉ HO SCRITTO T'AMO...
Abituato al tragicomico... fin dalla nascita... nacqui... di sette mesi... mi ficcarono così piccolo in una scatola da scarpe per mostrarmi ai parenti dato che col cognome PACHI ero un pacchetto piangiolente da spedire all’altro mondo a breve. Invece sopravvissi e Pachi Pacchetto Storto Bimbetto non è partito per l’Ade ma per la vita negli anni Cinquanta mentre russi e americani facevano prove atomiche. Anche scemenze atomiche. Crescendo favoleggiavano di piogge pericolosissime frutto degli esperimenti fatti esplodere qua e là nel globo che potevano cambiare la crescita. Forse ho preso un acquazzone atomico perché i miei sentimenti hanno spesso sbagliato bersaglio cadendo nel surreale  e creando situazioni da guerra fredda con la donna che amo fin da Bambino: Rosa Mollica.
 
Il punto più arduo di frizione tra me e lei è stato quando ho sbagliato ad indirizzarle TI AMO. Era un febbraio. Di tanti anni fa. Si creò una situazione simile a quella dei missili a Cuba. Tra Kennedy e Khrushchev. Tra USA e URSS. Io ero lo scemo che il missile l’aveva posizionato e poi lanciato verso un cuore sbagliato. Rosa Mollica scoprendomi ha dichiarato guerra sentimentale e ha innalzato la sua N.A.T.O. NO AMORE TANTO ODIO! – Come uscirne? Complicato... ho cominciato a scriver centinaia di TI AMO come riparazione. Anche sulla sabbia come cantavano Franco I e Franco IV. Ma con pochi risultati. L’amica di Rosa, Orchidea Nerilla, a cui avevo scritto TI AMO, sbagliando San Valentino, indirizzo e seno, aveva le puppe a ciliegia e non a pera come Mollica, ma son ghiotto e volevo sperimentarle tutte e due; Nerilla informando la mia fidanzata del tradimento epistolare, aveva creato in lei un’ampia nausea per le mie risorse di grulleria scritta e recitata sempre da perdonare. Poi però Rosa m’ha perdonato!, e l’opera di una scemenza assoluta per amore assoluto che inizia con “HO SCRITTO T’AMO SUL PERO...” per sfilza adorante è un documento d’amore che rileggiamo spesso nelle lunghe sere d’inverno.
 
Ne trascrivo l’incipit... perché poi voglio raccogliere “Ho scritto t’amo sul pero” in un bel libro da far leggere ai nostri figlioli, per educarli alla fedeltà nel fidanzamento e nel matrimonio.
 
 
HO SCRITTO T’AMO...
 
Ho scritto T’AMO SUL PERO perché mi garbano le pere e le tue puppe a pera che però ora che sei asprigna con me le sbuccio solo con la fantasia e mi sembra di mordere un fico d’india.
 
Ho scritto T’AMO SUL CATRAME perché così la strada che porta a te non mi fora le gomme del poema quando faccio il sincero facendolo apparire un catorcio bugiardo che scarburato mente. Bisogna asfaltare l’amore e metterci le corsie giuste dove tener la guida adatta per non sbandare col poema che fedele lo sarà per la benzina usata e le gomme amorelli.
 
Ho scritto T’AMO SULL’ASCIUGAMANO che mi ci asciugo il pipo bagnato che sembra che anche lui lacrimi perché non è più accudito e invece è soltanto schiuma e acqua col cloro che me l’arrossa perché il pipo non sente sentimenti ma soltanto l’elastico delle puppe a pera da strofinarcisi ma se le puppe a pera son fichi d’india si fa male e anche se lo lavo frizza.
 
Ho scritto T’AMO SUL CARCIOFO che mangio crudo con l’intingolo foglia dopo foglia fino al gambo e il prune che ho ingoiato e che mi sta in gola e fa bua tanta! mi ci sta bene perché l’amore deve anche farti soffrire se non sai quando fermarti ad addentare cosa è commestibile e cosa non lo è. Nerilla più che orchidea era carciofa prunosa. Comunque se te Mollica me ce lo levi di gola con un bacio e con la lingua frizzantina mediamentosa io poi sto meglio e canto e parlo come un cardellino sennò son come un piccione col gozzo rovinato.
 
Ho scritto T’AMO SUL VELIERO che è un modellino fatto da me con gli stecchini da denti e le vele con i fazzoletti “Tempo” e che naviga nella saliva della mia tosse per togliermi il prune in gola ma so già che poi affonda, mi resta il prune, e la responsabilità d’un naufragio che potevo evitare se mentre tossivo non sputavo anche un libeccio forsennato di improperi verso te che non mi guardi non mi senti non mi cerchi se dico amore dalla marina per la mia bambina. E completo scemino son io ma anche te scemina a metà lo sei.
 
 
Ho scritto T’AMO SUL BICCHIERE e quanto bevo di vino è stato vendemmiato negli anni miei che non rivelo e i gradi sono l’età giovane di Rosa Mollica – Il bicchiere è sempre pieno e il vino va d’accordo con il fritto impanato che sono nella farina del tuo sesso. 
 

MARCO PACHI

 

 
 
...continua
 

 

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FRANCO I E FRANCO IV

 

Ho scritto T'Amo sulla sabbia

 

 

 

 

 


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