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Alice Pagès

:: Claudio Di Scalzo: Schizzo d'Alice Pagès assente a sé
10 Giugno 2015


CDS: "Alice Pagès sulla schiuma del tramonto viareggino" - 9.VI.2009

 

 

 

Claudio Di Scalzo

SCHIZZO D’ALICE PIZZO PAGÈS  ASSENTE A SÉ

(SETTE E MEZZO SERALI DI GIUGNO)

 

1
Nella bestemmia scelgo d’amarti mare greve mostro preistorico d’estinguermi.
 

2
I giorni nel giorno bolla sulle spalle puttane use alla frustra che staffila da sé me senza te. Mani legate ieri allacciate. Così m’hai lasciata a leccare sperma secco sul cerchio che non scoppia.
 

3
Cosa combinavo bimba prima di rotolare sul pavimento la bolla del nulla custodente l’ostia slip rosso diga della perduta verginità?
 

4
Nel tempo in cui non aspetto Vittorio Della Croce mi rassegno all’atroce verdetto che mi fa dispetto di visioni (pittura inafferrabile) in risalita dal pozzo ombelico. Dimenano il ricordo di come mi lecchi.

 

5
Se getto la boccetta del profumo che m’hai regalato nel fiume il cerchio invece d’allargarsi si restringe pulsa mi ricorda quando mi sverginasti il culo. Che giustifichi! il profumo questo punto effimero in cui avvilisti la mia grata parvenza di sottomissione.

6
Quando le mie bugie rivaleggiano con le tue superandoti appare un orecchio sulle dune del mare a Viareggio. Lo adoro ancella. Mi sdraio ammirata sulla scultura composta dal vento oltre la risacca. i seni vi versano latte adatto per organo di prestigio che abbiamo in comune feticcio ma di cui sol io offro nutrimento. Tu ci pisci sopra dopo avermi montato come prostituta se lì mi trovi adorante.
 

7
Il sogno dagli artigli caramello lavora per me zuccherando le notti in cui mi butto dalla terrazza invasata pazza. Mi para col braccio forte mi nega alla morte mi spiega la sorte d’abbandonata. Meglio sarebbe tu non fossi nata, dice, ma essendo qui! posa il cervello fosco nel lavello che ti porgo. Svegliandomi mi nomino stornellante  cantastorie recito la filastrocca che ti poserò sale sulla bocca. Vittorio. Alla mia proprietà anelo stordita dall’incubo: la velo. Non ti fidare quando mi chino a succhiare l’uccello che mi porgi. Che divido con altre. Però soltanto io canto in rima il vanto della tua padronale parte.
 

(senza numero ma oltre il 100 del Diario Vero)

Se non esistesse la confessione oscena non avrei scoperto che da una crepa del pavimento può uscire la carta per la partita mezza vinta. In amore truffato dall’eros.



 

 NOTA 

Alice Pagès nsce nel 1989 a Pisa. Nelle sue scritture, diaristiche e in prosa breve, racconta la sua età, le sue passioni per la musica, la sua psicologia, e, molto, il legame con Vittorio della Croce. Fidanzato poco fedele.  

Alice Pagès è un personaggio pubblicato su L'Olandese volante Transmoderno. Vienepresentata in cornici di Narrative Art e Narrative Photo. E dipinta in modo espressionista. Le tavole "Quaderno di Alice Pagès" in serie progressiva illustrano le vicende del personaggio. 

 

 


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