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:: MASSIMILIANO BARDOTTI: ARMANDO
14 Aprile 2013

 

 

 

 

 

 

 

Massimiliano Bardotti

 

ARMANDO

 

Cammina con le borse della spesa che gli segano le mani. Tutto questo ben di dio pensa, tutto questo ben di dio.

Porta la spesa a una signora anziana facoltosa e stronza. Più stronza che facoltosa, secondo Armando.

Si spacca la schiena e gli fanno male le mani. Cammina senza concedere nulla alla strada, che è tanta da fare e calpestare, che se ci pensa non arriverà mai a destinazione, in questo giovedì scarso di gioie.

Ma non ci pensa. Che i quattro soldi che la più stronza che facoltosa gli dà in cambio dei suoi dolori gli servono.

Quanto è magro Armando? Non son domande da fargli ma ve lo dico io. Armando è magro quanto una modella anoressica. Mica ci tiene lui alla linea. E’ la fame. Quando hai fame non c’è scampo. Devi mangiare. E se non mangi è la fame che ti mangia. E ti vedi sparire allo specchio divorato da dentro.

Armando una volta ha messo le mani in faccia a una ragazzina poco più che maggiorenne. E’ stato in gabbia per questo. L’aspirante miss si lamentava dei suoi fianchi e diceva che a volte dopo mangiato si infilava due dita in gola. La ragazzina era seduta con degli amici a un bar. Armando chiedeva elemosine a una carità che nessuno aveva.

Quando la sentì pensò che anche il suo pranzo vomitato a lui sarebbe andato bene. Ma non la schiaffeggiò per questo. Fu per il disprezzo che le ricoprì il volto quando Armando si fermò di fronte a lei a chiedere qualche spicciolo.

Ora è quasi arrivato. La signora infilerà la testa nelle borse per controllare che non manchi niente. Poi gli darà i quattro soldi che gli spettano. E la vita continuerà a fare il suo gioco.

 

Armando mi guarda e sorride

si allargan le labbra

festeggia il suo volto.

Resto muta di fronte al colore della gentilezza.

Resto muta non so dir parole di benevolenza.

Posa per terra le borse pesanti.

Si toglie il cappello.

S’inchina elegante.

Che sia meraviglia mi dice

che sia meraviglia ogni prossima alba.

Se ne va.

Svanisce candido odore di viole.

Riprendo il cammino tormento fatale.

Il supermercato.

Attende.

da "I dettagli minori"


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