Massimiliano Bardotti e Genny Momò Carusi
IO SONO TE, TU SEI ME – 17
Quale divinità è questa terra?
Con che occhi mi parla e con che bacio, mi prega.
Poso lo sguardo sul suo corpo levigato, sulla carne che tutti i mali accoglie e trasmuta.
Con quale devozione mi rivolgo al tuo cuore pulsante.
La geometria delle tue stagioni mi sorprende.
Illumina il tuo dolce sorriso che spuma dal mare.
Riluce il plettro della tua cetra.
Immobile, sposto solo l'occhio che ti osserva, e mi sento osservato.
L'estasi conduce sempre al sogno
dimora di altri corpi che sono i tuoi corpi
cura, ristoro,modo e maniera
voce non morta che parla di morti
tali creduti i presenti a questa festa.
Ma la morte non esiste.
Varca la soglia della distanza fra te e Verità.
Fallo in un gesto un gesto solo.
Fallo.
Domina il regno di ogni dimora.
Oltrepassa.
Entra con gioia nell'alba-altrove.
Medita.
Prega.
Giungi a te.
E da questa nuova casa, osserva.