:: Aglaia: con Lakmé a Vicenza pensando al Maestro delle onde

 

Aglaia

Lakmé di Léo Delibes con mercatino a Vicenza

23 Giugno 2009
 


"Benefico atto di ascoltare Leo Delibes in autoscatto"
Vicenza giugno 2009


 

 Io e la mia gonna blu notte nel sole violento di piazza San Lorenzo a Vicenza nella metà quasi perfetta del giorno. Tra banchetti da mercato. Davanti ad uno specchio finto rococò. Parole spezzate dal nero di mobili alla rinfusa  e dalle batterie scariche di curiosi scimmiotti di peluche... Ho paura del Destino che acceca.  Sì, ne ho tanta paura. Qui nel melodramma all’aperto della domenica vicentina che ogni enfasi porge. Allora mi svincolo dai discorsi dei baci, dal notturno amoroso pensato da un capo all’altro di due cellulari. Mi vieto di pensare a te Maestro delle Onde e a me; al tuo petto che sfioro con le mani e con tutto il viso. Ai nostri corpi così armonici, che quasi si anticipano l'un l'altro, che già si conoscono. Sono inquieta. Mi sottraggo a questo specchio incorniciato. Saresti capace di apparire dietro le mie spalle. E cambio discorso in me. Aglaia al bivio... Aglaia che ha già scelto per l'Amore. 

Ecco, ancora l'amore... non serve a nulla fuggire. Lo so. Sciocco tentativo senza alcuna convinzione, da mercatino. Aglaia non fugge, nemmeno per un attimo, nemmeno per finta. 

Entri dunque il Destino con tutto il suo seguito... e se una melodia, nel frattempo, m'invade rimanda a Lakmé di Léo Delibes.

Sembra di sentire i profumi, sì i profumi!, che respira anche Aglaia, di vedere quel cielo che sopra di lei, Lakmé, trascolora. E l'aria rarefatta, leggerissima, di Vicenza, incombe.

Forse il testo non serve, forse allontana dallo scenario (mentale & reale) di Aglaia, tuttavia lo riporto qui a margine di questa mattinata. Che regno ha nel soffio della nostalgia. Della voce ascoltata fermento d’estate senza autunno.

   

 LAKME

Cupola spessa di gelsomino,

s’avvinghia alla rosa,

riva in fiore, fresco mattino,

ci chiamano assieme.

Ah! Scivoliamo seguendo

La corrente fuggitiva:

sull’onde frementi,

con mano noncurante,

guadagniamo la riva,

dove l’uccello canta,

l’uccello, l’uccello canta.

Cupola spessa, bianco gelsomino,

ci chiamano assieme.

  

 

MALLIKA

Sotto la cupola spessa, dove il bianco gelsomino

S’avvinghia alla rosa,

sulla riva in fiore ridente al mattino,

vieni, discendiamo assieme.

Scivoliamo dolcemente

Sui suoi deliziosi flutti

Seguiamo la corrente fuggitiva:

sull’onde frementi,

con mano noncurante,

vieni, guadagniamo la riva,

donde la sorgente riposa

e l’uccello, l’uccello canta.

Sotto la cupola spessa,

sotto il bianco gelsomino,

Ah! Discendiamo insieme!

 

 

CDS/NOTA

AGLAIA (legata al MAESTRO DELLE ONDE/CLAUDIO) è personaggio che rimanda a SARA. Dal 2009 diventa protagonista di un romanzo transmoderno e polifonico a quattro mani. Evocante il melodramma e l'immaginario della musica classica. Aglaia è stata pubblicata sull’Annuario TELLUS 30 “Nomi per 4 stagioni. Dall’Illuminismo a Internet”, 2009. Nella sezione IMMAGINARIO/PESCA WEB dell'OLANDESE VOLANTE appare quanto è cornice visuale, “pescata sul web”, dedicata con didascalie al personaggio di AGLAIA.

 


I due fotogrammi identici della Chiesa degli Scalzi

a Venezia dove ha inizio il romanzo anche visual-musicale

(qui si incontrano la prima volta)

di Aglaia e del Maestro delle Onde

   ben si adattano al rapporto autore/personaggio 

 

clikka AGLAIA IN POESIA