:: Claudio Di Scalzo: Come pratico la fotografia

 
  
CDS "Corso di nuoto in diagonale blu", fine '80 - Genova
 
 
 
 
 
CORSO DI NUOTO IN DIAGONALE BLU
 
Scatto la foto all’acquario di Genova.  Nel blu scuro acqua salata nel celeste acqua dolce. Il nuotatore che fui - abituato al cerchio nel puro gorgo dell’assenza - taglia, oggi senza data, in diagonale la figura acquorea da un angolo all’altro nello stile libero geometrico. I pesci  guardano e vogliono rallentare la mia gara ma ho branchia in parola l’altra in immagine e traverserò il rettangolo flettendo sinuoso la mia lisca. Dal punto A di ARRIVEDERCI al punto  B di BENEDETTO. 

CDS,1992. Da “Apologhi per la sera muta illustrati” - Anche inTELLUS 18, "L'Europa che viene", 1997

 

 
 
 
 COME CLAUDIO DI SCALZO E FABIO NARDI
PRATICANO LA FOTOGRAFIA
 
 
  La fotografia, la prassi della fotografia, la presenza letteraria della fotografia, è parte importante del mio percorso in estetica. Tuttora lo è. Direi fondamentale anche quando è nascosto. Anche rifiutato. (Sono tornato stabilmente a scattare foto nell’agosto 2011 nel Camposanto Vecchio di Pisa come attesta il video sull’Olandese Volante; "To Karoline Knabberchen at Camposanto Vecchio in Pisa"). Questa avventura visuale affidata a una Nikon F2 e FM ed oggi, per l'intanto a una bridge  Lumix , ha CINQUE direttrici: La prima con foto che si inseriscono nella tradizione della storia della fotografia e cioè ritratti di persone, paesaggi, oggetti (e gran parte di questa produzione è andata persa come raccontato ne “Il Canzoniere di Karoline Knabberchen”); la seconda come foto che diventa “poesia visuale” inserendosi con collage, montaggi, macrofotografia in una corrente artistica ben precisa, compresa la sua declinazione come Mail Art negli anni Settanta; la terza come “Narrative Art” dove la fotografia diviene parte di un “Diario visuale” in una operazione di Arte Concettuale o di Body Art e i contatti con la poesia visuale sono vari, ma qui, di fatto il testo è molto ampio e non si limita ad una didascalia ironica o perturbante; la quarta direttrice è quella propriamente letteraria e la fotografia diventa narrazione, racconto, poema in prosa, poesia. Molti sono gli esempi ne “il Canzoniere di Karoline Knabberchen”, nella rivista poi annuario TELLUS (1990-2009), e il libro, pubblicato da Feltrinelli: “Vecchiano, un paese. Lettere ad Antonio Tabucchi”, 1997, si regge su questo rapporto fotografia/testo. Anche le "narrazioni fotografiche" di Lotte Zèffiro, personaggio femminile romanzato (presente anche in IMMAGINARIO dell'Olandese Volante), che siano foto di fidanzate del poeta Giovanni Bertacchi (Tellus 30, "Nomi per 4 stagioni") o fotografie di lucca, rientrano in queste invenzioni di parola-immagine. 
 
La quinta scelta è legata in modo ampio alla mia formazione surrealista e situazionista (anche in politica) negli anni Sessanta-Settanta, e in particolar modo alla lezione di Marcel Duchamp. Molte mie foto sono, di fatto, foto trovate, ready-made, che io ho chiamato e chiamo “Foto ready-made rettificate”. La fotografia trovata ieri su carta stampata, giornali e riviste, e oggi sul web, con una leggera modifica (iniziò Duchamp con la Gioconda riguardo alle opere d’arte e con altri oggetti comuni) o “rettificazione” che attiene al taglio dell’immagine all’aggiunta di una didascalia letteraria-musicale o semplicemente decontestualizzandola… diventa altro. Anche narrazione anche diario anche illustrazione ulteriore.  Su questa scelta si reggono le sezioni - in IMMAGINARIO su L’OLANDESE VOLANTE - come “NARRATIVE PHOTO” e “PESCAWEB” con la presenza sensual-alchemica di Stella Rapsodica e con alcuni personaggi (ex eteronimi) come Aglaia e Alice Pagès e Il Santo, stabili protagonisti, della mia letteratura (vedi annuari TELLUS, il weblog TELLUSfolio e L’OLANDESE VOLANTE). A ciò ho aggiunto, sulla scorta di letture da Baudrillard (sul "Simulacro") e della recente formulazione di "Transmoderno" di Rosa Maria Rodriguez Magda, alcune riflessioni che chiamo di "narrazione filosofica" come "Baudrillard da spiaggia con fard per chi viaggia" sulla presenza dell'immagine nei social network come Facebook. 
 
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 Iniziai molto presto - con l'eteronimo-doppio Fabio Nardi poi protagonista del Canzoniere di Karoline Knabberchen, nell'annuario TELLUS - a scattare tutta una serie di fotografie all'acqua in diversi contesti, dalle piscine agli acquari (ad esempio quello di Genova, visitato quando raggiungevo Antonio Tabucchi, negli anni Ottanta, allora docente nella locale università) che davano geometrica compostezza al liquido; ai laghi palustri che all'acqua offrivano ogni variante del fluttuare in connubio con canne, legni, piante, barche. La fotografia "Corso di nuoto in diagonale blu" che poi è stata dedicata a SARA ESSERINO - nel 2009 - attiene a questo contesto. L’immagine in esergo, anche con varianti dunque senza richiami alla diagonale, ha circolato, circola on line e su carta stampata. Essa probabilmente attiene alle mie sperimentazioni genovesi. Ma non sono più in grado, trenta anni e passa dopo, di ricostruire una sua genesi, un copyright, perché molto ho smarrito, e molto in immagine ho lasciato in giro, anche adesso on line. E questa, sia chiaro, è la mia filosofia in arte.