:: Dylan Thomas: The Spire Cranes. Pesaro Transmoderna

 CDS: "Il campanile di Caccianasi" - Pesaro Transmoderna, 1 settembre 2013
Dedicato a Serse Cardellini
 
 
DYLAN THOMAS
THE SPIRE CRANES
(to Caccianasi)
            The spire cranes. Its statue is an aviary.
            From the stone nest it does not let the feathery
            Carved birds blunt their striking throats on the salt gravel,
            Pierce the spilt sky with diving wing in weed and heel
            An inch in froth. Chimes cheat the prison spire, pelter
            In time like outlaw rains on that priest, water, 
            Time for the swimmers' hands, music for the silver lock
            And mouth. Both note and plume plunge from the spire's hook.
            Those craning birds are choice for you, songs that jump back
            To the built voice, or fly with winter to the bells,
            Bit do not travel down dumb wind like prodigals.
 
 
                                    IL CAMPANILE TENDE IL COLLO
                                    (a Caccianasi)
 
          Allunga il collo il campanile (a Caccianasi). La sua statua è un aviario.
          Dal nido in pietra esso campa non molla i piumati uccelli incisi
          Smussare picchianti gole sul pietrisco salato, solcare
          Il capovolto cielo con ala precipite sull’ortica e tallonare
          Un centimetro di schiuma. Scampanii ingannano il campanile prigioniero,
          Tempo per palmi di nuotatori, musica da lucchetto argentato
          E bocca. Dall’adunco becco del campanile si tuffano nota e piuma.
          Quei volatili dal lungo collo sono scelti per voi, canti
          Che all’indietro saltate verso la costruita voce, o svolazzate con l’inverno
          Verso le campane don din don, ma non viaggiate nel sottovento muto come prodighi.
 
 
 
 
                                                              Traduzione di Claudio Di scalzo
                                                              Per Pesaro Transmoderna                                                       
                                                              29.IX.2013
 
 
 
NOTA
Monteciccardo, sulle colline di Pesaro, che guardano il mare, è stato ribattezzato fin dall’ottocento “Caccianasi” perché paese di ficcanasi, cioè di persone che voglion saper tutto, curiose anche in senso bonario, d’ogni evento, e di gesta di uomini e cose. Ho immaginato per la separazione dal mare. E per un certo non so che di selvatico che abitare in provincia concede e impone. Da vecchianese fuori Pisa so bene di cosa parlo. Automatico, automatismo lirico?, collegare questa poesia che ho cara di Dylan Thomas al campanile di questo paese illustrandone le vicende tra volatili e pietre antiche  e campane intente a don don dondeggiare e ficcanasare il manto collinare.