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Traduzioni scalze

:: Prevért - Carné: Les infants qui s'aiment. A cura Claudio Di Scalzo
19 Giugno 2013

 

Michel Carné - Les portes de la nuit - (1946) 

 

 

 

JACQUES PRÉVERT

LES ENFANTS QUI S’AIMENT

 

Les enfants qui s’aiment s’embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent les désignent du doigt
Mais les enfants qui s’aiment
Ne sont là pour personne
Et c’est seulement leur ombre
Qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage, leur mépris, leurs rires et leur envie
Les enfants qui s’aiment ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l’éblouissante clarté de leur premier amour

 

 

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
Ed i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Provocando la rabbia dei passanti
La loro rabbia e il disprezzo, le loro risa e l’invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove ben più lontani della notte
Ben più in alto del sole
Nella luce abbagliante del loro primo amore

 

 

 

 Pisa: Zona universitaria dietro Piazza Cavalieri

 

 

 I RAGAZZI CHE SI AMANO

Scritta per il film di Marcel Carné, Les portes de la nuit, 1946, e musicata da Joseph Kosma, Les infants qui s'aiment è uno dei tanti quadri impressionistici della poesia di Prévert. Due ragazzi vivono l'incanto del loro amore di fronte al resto del mondo, mondo moralista o indifferente che accusa o deride per invidia. Ma, nella dimensione irreale che dilata all'infinito quel momento magico, nulla può toccarli: i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno. 

Poeta, autore di sceneggiature e dialoghi cinematografici, di adattamenti teatrali e televisivi, paroliere di canzoni alla moda, Jacques Prévert è ancora molto amato dai giovani. La traduzione delle sue opere in tutte le lingue e milioni di copie vendute attestano un'indiscussa popolarità, sulle ragioni della quale i critici non sempre sono concordi. Però i temi della poesia di Prévert il pubblico dei lettori - e ora anche dei navigatori-web - li sentono vicini efamiliari, così come il modo con cui sono trattati.  In versi fatti per essere recitati più che letti (significativo il titolo "Paroles" della sua più famosa raccolta, 1945) Prévert distende una gamma di toni che va dall'umorismo alla satira al sarcasmo, alla malinconia, alla tenerezza. Immagini spesso surreali nascono da un lessico semplice, quasi quotidiano, ma combinato in figure, in strutture foniche e sintattiche elaborate. Spesso, proprio quando l'autore sembra avvicinarsi di più al "poplare", scatta la citazione letteraria dissimulata, quasi una strizzatina d'occhio al pubblico più colto. Gran parte delle poesie di Prévert sono state musicate da Joseph Kosma, cantate dall'autore e da interpreti famosi come Yves Montand, Marlene Dietrich, Juliette Gréco. La poesia "cantata" di Prévert-Kosma si è poi legata a quella di autori-cantanti come Brassens, Jacques Brel, Boris Vian, Gilbert Bécaud.


 


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