L’USIGNOLO DI MAX ERNST
L'Usignolo
al cadere della notte
ai bordi di una pentola
due bambini sono minacciati da un’usignolo (1)
noi siamo pronti adifenderli contro le mosche da preda (2)
il più vicino al centro un ragazzo in costume di quelli
che hanno la mania di maneggiare
l’incoscienza ha
un pugnale nella mano destra
il più vicino all’uccello una ragazzina con i capelli di quelli
che non possono parlare che per mezzo del linguaggio
si rifugia dietro il valoroso protettore che con la coda
bassa si ficca vicino al suo filosofo alla moda
le sue spalle sono delicatamente velate
da leggeri vapori
più in fondo nella nidiata dei cani due gatti con
i corpi ametà e
a fianco a fianco con il pelo di quelli
che filano
il perfetto amore
l’Usignolo vola via battendo le ali appollaiato
in cima
a una banderuola
verso il 1921
Le rossignol
à la tombéé de la nuit
à la lisière d’une marmite
deux enfants sont menacés par un rossignol
nous sommes prêt à les défendre contre les mouches de proie
le plus au centre un garçons en costume de ceux
qui ont la manie de manier l’incoscience
tient
le poignard dans la main droite
le plus à l’oiseau une fillette à chevaux del ceux
qui ne peuvent parler que par le moyen de langage
se réfugie derrière son vaillant protecteur
lequel la queue
basse se fourre près de son philosophe
à la mode
ses épaules sont délicatement voilées
par des légères vapeurs
plus en arrière à la nichée des chiens deux
chats à
mi corps et
côte à côte à pelage de ceux qui filent
le parfait amour
le rossignol s’enfuit battant ses ailes perché
au haut
d’une girouette
nach 1921
NOTA USIGNOLANTE DEL TRADUTTORE
(1)-Titolo dell’innovativo “rilievo dipinto” che Max Ernst espone nel 1923 a Parigi al Salon des Indipéndants facendo sbattere le ciglia di molte gazze in critica nera. Ora il dipinto è esposto al Museum of Modern Art di New York.
(2)-“Mosche da preda” dal francese “Mouche de proie”. Espressione coniata sul comune “oiseau de proie”, uccello da preda, e chi vuol intendere intenda come il surreale nell’inconscio cale il soggetto senza scale! Claudio Di Scalzo