:: Karoline Knabberchen: Quanto è ardente quanto è indifferente. Da Filosofia da baita, 1980


Karoline Knabberchen (1959-1984) - Acqua e Mani - Foto Fabio Nardi 1980





Karoline Knabberchen

QUANTO È ARDENTE, QUANTO È INDIFFERENTE

da FILOSOFIA DA BAITA

 

Il flusso del bacio estetico

Il senso dell'epoca, disse Thomas Mann, aggiustandosi il polsino della camicia impigliato nella manica, sta, potremmo dire, nel "demoniaco". Per Kierkegaard, invece, il demoniaco è la condizione per cui la scelta si risolve nell'indifferenza: demoniaco ossia plurale e in sé difforme: chi ne è posseduto secondo il Danese esprime la posizione di colui al quale risulta al fine indifferente ogni orientamento, ogni direzione, ogni condotta perché, in definitiva, ciascuna di esse è uguale a Niente. E poiché ogni creazione è priva di valore decisivo (essa è una possibilità equivalente a tutte le altre), il creativo - chi leggerà questo frammento della mia filosofia da Baita potrà affidare il ruolo di creativo al poeta al pittore al fotografo al designer ecc - passa dall'una all'altra di queste “creazioni” a seconda del proprio capriccio. Buono è il capriccio estetico.

 

Il flusso del morso

Nel buio consegno il mio respiro alla seta della sottoveste. Ogni pagina del libro sfogliata fu interrotta in un punto preciso. La sua comprensione intendo. Anche per il demoniaco sarà così? Esso sembra la cura adatta delle moderne angosce. Il desiderio di volontaria cecità quando ogni scelta vale l’altra.

Non possiedo la verità dell’amore: sono come la cagna che conosce la sua coda soltanto mordendola.