:: Claudio Di Scalzo: Sinfonia Lofoten 9, II - Canzone di Solveig

     

 

 

 

 

SINFONIA LOFOTEN

9

Karoline Knabberchen

CONFESSIONI  IN PIEGA D’ACQUA

(con Edvard Grieg che tiene il secchiello)

 

4

La composizione di Edvard Grieg per baritono e orchestra “Avvistamento di terra” ascoltata in qualsiasi porto norvegese, per me, è memoria insoddisfatta d’un sacrificio che hai compiuto cosciente nella gioia. Lontano da queste terre diventa presenza d’un linguaggio che apre al linguaggio del corpo sacrificato senza senso.

 

5

La struggente Canzone di Solveig nel Peer Gynt di Grieg mi rende signora di me stessa nelle pulsioni che rifiutano ogni simbolo da trascrivere che non sia la pura idea ritmica della bellezza. Signora di me stessa serva sorridente della Verità che può produrre sia vita che morte a queste latitudini norvegesi. Ovvia consumazione incessante. Forse dispendio nella musica per inconcepibile scena dell’Es. Perfetto punto d’incontro ove danzare il motivetto popolare - lo udivo nel bisbiglio della polvere d’Engadina, nel chiasmo interiore lo udii intero -  appreso nell’infanzia  e dove la mancanza dell’Altro t’espone a ogni pericolo.

 



Karoline Knabberchen

Verzura norvegese nell'aiuola di Grieg

(matite a cera e tecnica mista, 1984)

 

 

6

L’incontro con l’artista leggendario, Liszt per Grieg, lo sai Fabio che in un baleno gli suonò la giovanile composizione per piano e violino ricavando dalla tastiera non solo lo strumento a corda bensì ogni strumento anche quelli che il giovane Edvard aveva immaginato,  è come se ti desse la parola, e non importa se di suono o scritta o disegnata!, perché nello spazio vitale a te consentito generi altre parole. Lui è lo spazio dove il tuo tempo estetico può ritagliarsi in libertà se ne avrai la capacità, e in questo spazio con te avrai anche una scheggia del maestro che può suppurare bene od odio soccombente se i tuoi risultati saranno mediocri. Non capita questo a Bernard che incontra Gauguin in Bretagna? Se come dici sono la tua maestra leggendaria un giorno saprai come ti sei ferito in me: se per la bellezza o la vana stoltezza. Facile rima sciocca sopra un discorso che ci tocca.

 

...CONTINUA