Claudio Di Scalzo
5 frammenti di Saffo per la Ranocchietta morta
Nella sera di Saffo nell’intima notte di Luigi Dallapiccola
Nel rapinoso temporale d’agosto che batte la liquida tomba
Con le sue cellule armoniche dall’isola di Lesbo alle Lofoten
Ascolto il vento dodecafonico dirmi che Karoline Knabberchen
Appartiene alla poesia e che la poesia non si cancella.
Può perdersi nel tragico il corpo transitorio con cui si rivelò all’Amore
Che impose il disgiunto dove s’univa la comune partecipazione al Tutto
Però poi torna, la poesia riappare corpo, per combaciare con l’essere
differente dell’amato nella musicale libertà conquistata
di rimanere differenti nell’uguale
dal "Canzoniere in vita e in morte di Karoline Knabberchen"

CDS - 1986
NARRAZIONI IN MUSICA
Mi sono dedicato molto, prima di pubblicarne alcuni esiti su L’Olandese Volante, a “narrazioni” dove la musica, soprattutto sinfonica e operistica, è protagonista. Esse fanno parte del Canzoniere di Karoline Knabberchen oppure sono affidate al personaggio di Aglaia (vedi Tellus 30 “Narrazioni per 4 stagioni”, 2009: “Aglaia”, “Dipinti animati nella musica imbustati”; oppure esempi sul weblog Tellusfoglio 2011-2012, NdR). Queste narrazioni in musica, usando a tema vari generi letterari: su strumenti, ad esempio il pianoforte, il violino, l’organo, o su interpreti ed esecuzioni, su opere del melodramma da Rossini a Puccini, hanno imposto un ascolto quotidiano di musica riprodotta su disco, letture sulla storia della musica e dei compositori, e negli ultimi due anni che pure studiassi il linguaggio della musica e che, con maggiore frequenza che in passato, ascoltassi dal vivo musica sinfonica ed operistica e da camera. Per questo motivo ringrazio, qui, il maestro Franco Bandinelli che mi ha impartito lezioni accontentandosi di ricevere in cambio miei disegni; poi Carlo Da Prato che prima alla Fondazione Puccini di Torre del Lago, ed ora regista al Goldoni di Livorno, mi ha permesso di assistere a concerti ed opere; poi Manuela Pozzoli che, mia collega nella scuola dove insegno, mi ha procurato biglietti per assistere alle prove ed a concerti alla Scala di Milano.
L’abito adatto per seguire questi eventi me l’ha cucito la Nada, mia madre sarta di gran talento. Anzi! due completi, uno chiaro per l’estate e la primavera e l’altro in scuro per le stagioni più fredde. Non potevo dimenticarla nell’elenco dei ringraziamenti: in questo caso l’abito fa il monaco convertito al Bello in materia di note e letteratura e sentimento. “Noi Di Scalzo comunisti rivoluzionari siamo anche molto eleganti” diceva mia padre Libertario detto Lalo “se decidiamo di esserlo in certe occasioni”. Ecco, l’occasione cercherò di trovarla sempre più spesso, e mi piace che Lei, usando il mio soprannome e prendendomi sottobraccio, prima di entrare in teatro, mi dica: “Accio,... siamo veramente una bella coppia…”
Claudio Di Scalzo