:: Claudio Di Scalzo: Resnais e Bilal e le foto ritrovate di Nardi e Knabberchen da Sara Cardellino. |
ALAIN RESNAIS ED ENKI BILAL Gli artisti autentici creano i loro mondi. L’universo di Enki Bilal vi coinvolge fin dalla prima tavola di una storia. Ciò che di lui mi interessa particolarmente è la capacità di manipolare lo spazio.
CDS Questa riflessione del regista Alain Resnais, dedicata al fumettista e scenografo Enki Bilal, e più in generale all’artista che ha la ventura di crescere autentico nelle arti grazie al suo immaginario, l’ho sempre avuta cara. Anche perché Bilal è uno dei miei fumettisti preferiti e la considerazione sullo spazio disegnato e sceneggiato che una sola prima tavola, nel suo incipit, è capace di suggerire al lettore prima di altre cento e cento, la tenni presente nel “modellare” il “Canzoniere di Karoline Knabberchen” cominciato nel 1979 eche tuttora prosegue. A distanza di tanti anni, in questo luglio 2017, Enki Bilal, la sua opera, e l’arrivo-ritorno, (clikka) di Sara Cardellino nel mio caotico, di stanza in stanza, cascinale casa colonica dalle varie soffitte, ci ha riservato una sorpresa che ha a che fare con lo spazio dell’immaginario e con l’autenticità di un vissuto che volli, e che assieme alla musicista veneziana ancora voglio, possa tentare di “rivelare” un mondo creato in arte in scrittura: Quello di Karoline Knabberchen e di Fabio Nardi fotografo. E, aggiungo, Sara Cardellino, per la prima volta giunge a Vecchiano-cascinale e unica persona sale nelle soffitte: ove stanno anche carte e immagini del mondo di KK morta per suicidio alle Lofoten il 20 agosto 1984. Rivelo questo “incatesimo”.
-Claudio in questo mobile da cucina anni cinquanta che cosa tieni? -A vecchiano li chiamavano “mettitutto”. L’ho ritinto di giallo limone. Troneggiava nella cucina. Dietro le tre porticine in basso ci sono riviste di fumetti: la raccolta di Alter Linus e altre. Smontato l'ho portato e rimontato nelle soffitte. -Ne posso sfogliare alcune? -Non ti conviene tirarle fuori, l’ho impilate per numero. Stan lì da trent’anni. Tanto le avventure di Pratt e Bilal e Tardi ce l’ho in volume. Prendi quelli… -Dai fammele sfogliare… poi le rimetto a posto! -No! sono nelle buste di plastica per evitare che il pesciolino d’argento ne mangi i bordi colorati! -Pesciolino d’argento?… e cos’è? -Cos’è cos’è! È un insetto piccolissimo argentato che si dimena… qui lo chiamano così. Non so il suo nome vero… ha masticato il n. 1 di Dylan Dog rovinandolo e pure l’1 di Diabolik. Migliaia di euro! Con questi due numeri ci pagavamo L’Olandese Volante a Retesì… - E Pratt e Tardi e Bilal in rivista? -Pure questi autori ha sbocconcellato qua e là… anche il numero di Alter Linus che la Milano Libri pubblicò con un’unica pagina a due facce piegata tutta a colori della grandezza di 2 m x 1,50 circa… un poster gigantesco! -Dai fammela vedere… -No, Sara… prima andiamo a Lucca… poi -Adesso!… voglio vedere la serie… anche le prime tavole di Bilal che disegna la Fiera degli Immortali… com’è che diceva Resnais di lui? - Gli artisti autentici creano i loro mondi. -Ecco! Se mi ritieni un’artista che può diventare autentica… non puoi negarmi di leggere Bilal in rivista! -Va bene… ma poi rimetti tutto a posto… e il gelato lo paghi te. -Sì… io tre palline e tu cinque! -Ehmm… vediamo… vediamo queste buste… dove vai? -Vado dalla Nada… a vedé cosa fa per pranzo di pesce… m’è montato il nervoso!…
Dieci minuti dopo, la voce eccitata di Sara Cardellino mi chiama dall'abbaino: Accio che scoperta! Vieni vieni vieni… Salgo a balzi la scala. Le scale. E vedo. Nella rivista dove compariravano le tavole di Bilal avevo nascosto decine di foto in bianco e nero, scattate nel 1984 in Normandia e Olanda e Belgio, soprattutto Bruges, nel drammatico viaggio che si sarebbe concluso con la morte di Karoline Knabberchen alle Lofoten in Norvegia. La parte del “Canzoniere di KK” scritta a Bruges ritrovava le sue fotografie*. E Sara Cardellino, la donna che Accio/Fabio Nardi ama dopo Karoline Knabberchen, trova un altro capitolo. Che io e Sara scriveremo. E vivremo. Anzi la scoperta delle foto perdute l’abbiamo già vissuta. E tutto ciò non so se significa che noi due siamo artisti “autentici” che han creato il loro mondo e mondi, so però che questa è una simbologia, una religione. E ne siamo felici. Di averla con noi due. Ricordando Karoline e le sue tente età. I libri tornano a chi li scrisse e visse...
* Questa parte non è stata pubblicata nell’annuario Tellus 24/25 Scritture Celesti - Poesie in cerca di Dio, 2003, “Belgio con figure di passione”. Parte del Canzoniere di Karoline Knabberchen, Libro Quinto, Tomo I: “Viaggio attorno a un volto”. |