:: CDS - Fabio Nardi - Sara Cardellino: Guida ai luoghi di Karoline Knabberchen


Karoline Knabberchen (1959-1984) con foglie fiori per esseri alati cattivi - Sush, Engadina.
 Foto Fabio Nardi, aprile 1984



clikka
Sara Cardellino e Accio alle Lofoten 




CDS - Fabio Nardi - Sara Cardellino

 GUIDA AI LUOGHI DI KK FOTO

 

Una delle foto Polaroid scattate da Fabio Nardi alla fidanzata Karoline Knabberchen che Sara Cardellino ritrovò, nel giugno 2017, nel cascinale, salita nelle vaste soffitte tenute da Accio in un caotico magma indescrivibile, portarono alla proposta, accettata da chi custodiva come autore il Canzoniere della svizzera tragicamente suicida alle Lofoten il 20 agosto 1984, d’inventare assieme una GUIDA AI LUOGHI DI KAROLINE KNABBERCHEN.

-Se accetti, Claudio, potrò partecipare a quest’opera immensa. Tornare con te nei luoghi che Karoline visitò, dove visse, assieme a Fabio Nardi. Tu sarai ancora autore in complicità col tuo doppio eteronimo fotografo. Sarà una preghiera ininterrotta verso il mistero della sua figura, d’Angelo Svizzero, e potrai sanare ferite, magari con la musica, che ancora vi segnano. Perché il mio amore per te deve giungere fino a ciò: fino a sfiorare l’amata immortale. Andremo anche all’isola Austvagoy dove s’annegò.

-Sì, Cardellino. Però ci mettiamo nella Guida anche le ricette, l’abbigliamento, i libri che leggeva, leggevano i fidanzati, gli oggetti che avevamo attorno. La politica nel mondo.

-Sì, Accio. Altrimenti che Guida sarebbe!

 

POLAROID BOSCO FREUD CHIOSCO

(CDS detto Accio) Questa foto, ritrovata con altre Polaroid, da Sara Cardellino nella soffitta del cascinale vecchianese, la scattò a Sush Fabio Nardi nell’aprile 1984. Nei boschi d’Engadina. (Sull’annuario Tellus, 2003, “Altri animali e altri fiori svizzeri”, con il capitolo “Regale dominio” ambientato a Sush nel bosco”, sezione di “Viaggio intorno a un volto”, 1984) Il titolo era emblematico e disvelante dello stato di malinconia che aveva agguantato Karoline Knabberchen (1959-1984) la fidanzata del fotografo pisano.

(FABIO NARDI) - Faceva freddo. Karoline si nascondeva. Tremava. La Polaroid avrebbe catturato la sua malinconia indagata da Freud come isteria da conversione. Scattavo: era come se mi avvicinassi al chiosco del facile freudismo psicoanalitico. Poteva non essere così. E lei provare gelo per il male intuito in Dio. Dopo aver letto Schelling. Io però avevo soltanto con me Marx e Freud. La filosofia ontologica la stavo imparando da lei.

(SARA CARDELLINO)

In questa foto di spalle, nel bosco d’Ardez, lo sguardo di Karoline è paralizzato, di rimando il suo corpo, il manuale freudiano direbbe isteria (ma ad essa non credo più di tanto), nella visione del reale frantumato flora animali reali e immaginari lì abitanti. L’occhio non sa cogliere alcuna armonia. Knabberchen è nipotina di Hofmannsthal. In lei la dinamica esterno interno operata dall’occhio e altri sensi paralizzati in quel momento le dicono che soltanto l’animo fondo gorgo vortica barlume di conoscenza.

Penzolo mani fasciate nervi

(devo carezzarvi alati cattivi con me?)

disabitate nella fragranza di mute foglie.

Terra ansima il nome con me dentro.

Attende goccia tempesta sul biondo

capelli aridi per residua luce.