:: Claudio Di Scalzo: Sul corpo del personaggio, con Knabberchen e Cardellino e Buxtehude Membra Jesu Nostri


Accio e Cardellino ancora il bacio





Accio

SUL CORPO DEL PERSONAGGIO,

CON KNABBERCHEN E CARDELLINO E BUXTEHUDE MEMBRA JESU NOSTRI








 

Nel cascinale a Pasqua Pasquetta 2021 ho ripreso appunti “sul personaggio, personaggi, con Cardellino” e li ho perfezionati grazie al ricordo di Karoline Knabberchen (1959-1984) a Dietrich Buxtehude (1637 - 1707) suggeritomi da chi lo interpreta suonando.

Il personaggio Sara Cardellino fa proprie, come donna i vissuti dai maschi in poesia e letteratura, e ciò perché nel reale vive medesimi tormenti: nella sua biografia d’amore in rapporto a me Accio: suo amante e personaggio.

Qual è il fremito nei pensieri di Paolo che si sporge a baciare Francesca? Stesso tremore prese Sara Cardellino dopo aver raggiunto a Vecchiano Accio la Domenica delle Palme il 9 aprile 2017. Baciare le sue labbra pur essendo sposata? Nella festa religiosa violare da fedifraga il sacramento del matrimonio? Ma se il matrimonio come rivelato nel ” Segreto di Fiesole”  non è stato consumato per scelta di dedizione all’amato che aveva fuggito quale peccato poteva esser commesso? In ciò la rassicurerà il suo confessore suggerendole di ricorrere alla Sacra Rota.

Non è stata forse emula di Werther, lei giovane donna, quando ha cessato di scrivere sparando al suo cuore poetico per il dolore della fuga da Accio? “O con lui o con nessuno”. Rifrazione di questo Assoluto la scelta castità matrimoniale.

Questa è Sara Cardellino. Il suo corpo nella vicenda del personaggio: vera carne nervi sangue di donna. Accio non è stato alla stessa altezza né come uomo né come personaggio. Ha continuato a scrivere produrre estetica senza etica senza religione pur immaginando d’averle; ha ancora conosciuto il sesso senza amore spirituale. Provando in seguito vergogna per questi amplessi. Che avrebbe cambiato per un solo bacio con Sara a Venezia. Allora perché non rinunciare alle fugaci alcove in B&B di fortuna? Perché l’amore assoluto, quello dei Novalis degli Hoelderlin, attiene a Sara Cardellino così come atteneva a Karoline Knabberchen rispetto a Fabio Nardi.

Il corpo di Sara, come fotografo dal 2009 alla fine 2011, l’ho interpretato nei generi ed alvei più diversi: accostandolo alla Moda al Melodramma ai personaggi romantici e gotici femminili alla pirateria come Corsara della Metamorfosi all’eros con Sara Pane ai viaggi con Luigia Zamorano in declinazioni fumettistiche con Mara Zap. Con lei più recalcitrante, a volte preda di nervoso iconoclastico, ho proseguito la fotografia nel 2017. Frenando ogni empito, accettando gli imposti ritagli, perché ho visto le foto di Sara durante la nostra separazione!

Esse mi rimandano la sua Body Art inconsapevole sulla carne. Il corpo parla come donna come personaggio. Smagrimenti eccessivi imposti da digiuni disappetenza. Si vedono soltanto i dilatati occhi scuri. Se ne sta in Croce. Buxtehude con il Membra Jesu Nostri è il disco che più ascolta nell’aprile della Pasqua nel novembre della tomba d’amore.

La sua attitudine alla bellezza, bella essa stessa, la mina e mima nell’indifferenza verso sé stessa e la musica è l’unico appiglio dove rifulge la rappresentazione della carne-corpo ancora sano vitale estetico.

Se proseguo con personaggi della letteratura giungo a Musil a Svevo. Ma stavolta è ancora la Donna Sara che si appropria senza ricavarne estetica o letteratura dei loro comportamenti come referto. La fisiologia patologia la psicologia di Ulrich di Zeno sono di Sara: il fumo eccessivo i tic l’accidia. Sono le sue caratteristiche senza che sappia quanto maturi in lei il personaggio che è da sempre. Il corpo senza scrittura senza letteratura nutrito solo di suono.

In quei tempi Sara è perfettamente in sintonia con la mentalità medievale cristiana e il testo della Cantata di Buxtehude “Membra Jesu Nostri” lo rivela. Senza questo attraversamento nel dolore lei non avrebbe capito l’intero sentimento per Accio. Ciò la porterà quando lui la chiama al telefono perché in pericolo mortale (Sono in pericolo Sara. Ho bisogno di te) come prevedeva il “PATTO” tra loro: a raggiungerlo a Vecchiano. Ella sarà figura cristologica e nel suo stile Cardellino che salva il Falco sventato ladrone: perché la Croce l’ha provata sul corpo sui pensieri ancor più che l’amato: essendosi privata di tutto meno che della musica: del corpo da dare al marito: della parola scritta: della accudita bellezza. Per questo reale vissuto che il personaggio incarna Accio la ritiene sua “Signora e maestra”. Esattamente come fu per Fabio Nardi Karoline Knabberchen. Ma stavolta non c'è stato gorgo irrimediabile con la morte della Donna.

Nella cantata ogni sezione rimanda a un organo del corpo di Gesù. Ogni parte del corpo se inteso permette la salvezza del credente.

I piedi significano la pace se sapranno raggiungere la meta sperata.

Le ginocchia piegate l’avvenuta consolazione nella fede.

Le mani ferite potranno sanarsi nell’amore assoluto carezzando chi si intende salvare meritandolo.

Il petto rifulge nel cuore vaso del Bene salvezza. Berlo nel giuramento dell’amore per sempre verso Dio verso chi sulla terra vuoi con te per renderlo vitale fino alla morte: verso l’eterno.

Il viso occhi gote lacerate occhi vista sul mondo com'è sono la salvezza annunciata accettando di starci sapendo del peccato dell’errore della colpa tua e che altri compiono: che accetti e comprendi fino al perdono.

Sara perdona Accio, tutto può essere perdonato per amore, dice raggiungendolo come Cardellino. Con questo atto la donna sana la ferita nell’amato che fin da piccolo dovette ascoltare la maestra ed altri che gli dicevano: “Non tutto di quanto compi può essere perdonato". “Sei inaffidabile, non tutto ti può essere perdonato” gli scrisse chi lo giudicò con il metro di un’estetica ridotta a vassallaggio verso stolti idoli pagani.
 

 (Fabio Nardi scrive a Karoline Knabberchen sul Buon Ladrone, su sé stesso su Boine).


Sara Cardellino tornando da Accio gli consegna un’altra vista su quanto fin da giovane aveva ideato nelle arti per cercare rivoluzione amore consolazione lenendo errori tragici e scemi assieme

Questa è Sara per Claudio detto Accio. Donna del destino e personaggio che questo destino cambia.