:: Accio: Pittura appare fotografia in coppia scompare. Ricordo del Pazzo della Donna d'Engadina


Wild Accio Hickok - Foto Sara Agnes Lake 


Sulla Fotografia per Sara Cardellino
clikka
Io la fotografia il Cardellino Superstizione immaginazione 8 III 2020


Sia il ritratto della fotografia scacco e nuovo patto




Accio

PITTURA APPARE FOTOGRAFIA IN COPPIA SCOMPARE. RICORDO DEL PAZZO DELLA DONNA D’ENGADINA

S. B. di Vicenza colleziona tavole di maestri fumettisti. Ho molte conoscenze tra i collezionisti di originali dai quali son ricavati albi da edicola e fumetteria. Possiedo tavole acquistate e molte donatomi da fumettisti dal 1976 che frequento Lucca Comics. A volte servono per pagare debiti. LA PARTE DOLOROSA. Ho dovuto infatti vendere Pazienza e Mattioli, tavola con Zanardi, tavole per “Cannibale” con Ranxeros (1977) per appianare una parte dei debiti con l’azienda che ideò L’OLANDESE VOLANTE (2011- 9 gennaio 2017). LA PARTE GIOIOSA invece sono scambi con altri collezionisti oppure vendite per altri acquisti. È il caso con l’amico in esergo. Lui fortemente desiderava una tavola, di mia proprietà, che Giorgio Trevisan  (1934) disegnò per “Un caso di identità” di Conan Doyle. Pubblicato da L’Isola Trovata a fine anni Ottanta. A me interessava una tavola di Rino Albertarelli dedicata a Wild Bill Hickok per la serie “I protagonisti del West" edita da Bonelli anni Settanta.

Avendo S.B. visitato quanto di me circola in Rete, sia L’Olandese Volante sia Tellusfoglio che la bacheca su Facebook mi ha fatto una domanda, al telefono, che magari si sono posti altri amici o miei conoscenti.

“Perché Di Scalzo non compaiono fotografie di te con le figure femminili che consegni alla pittura a vari scritti?”

Questa la mia risposta.

"La fotografia intreccia la mia esistenza fin da giovanissimo. A metà anni Ottanta vivo Tragedia. Perdo drammaticamente la donna amata (Guarda Engadina Svizzera 1959 - 1984 Austvågøy Lofoten Norvegia). Sono riuscito a dedicarle un’opera, un “Canzoniere” con tanti libri, soltanto affidandomi al doppio fotografo, all’eteronimo. Le nostre fotografie assieme, in ritratto, con ogni negativo, sono state distrutte (mi rigandono alcuni ritratti di KK singoli e in luoghi da noi visitati, pochi scatti rispetto al migliaio andato perso che poi erano anche i migliori) nel laboratorio casa engadinese dalla madre di lei. Ho pubblicato soltanto una fotografia assieme. E tale resterà. Siamo al battesimo della figlia di Paolo Fatticcioni (1949-2005), mio amico barbiere, in chiesa a Vecchiano. Lei dal Pazzo, così il suo soprannome, si era tinta i capelli castani. Perché biondissima tutti coloro che incontravano le chiedevano: Tedesca? E lei doveva rispondere... no! Svizzera. Dopo alcuni mesi, e perché a me garbava bionda naturale, tornò al suo colore. Il Pazzo, amico e fratello maggiore di Accio, stravedeva per questa figura delicata “dalla punta dei capelli fino al mignolo dei piedi”. Diceva. Se non era morto avrebbe risolto lo scempio che la sua amica ha subito sopra una vanesia rivista in ombra costì portata per ricavarne, cambiandone nome, pubblicazione con commenti ontologici. Le mie richieste di togliere il tutto sono cadute nel vuoto. Si sarebbe presentato, di persona e avrebbe detto: sono l’amìo fraterno di Accio (se lui è Butch Cassidy io sono Sundance Kid) di KK: “Non si gioa su’ morti dell'altri. Lévate la vostra roba accanto alla mi’ amia e ve lo dio a te poeta a te poetessa guardandovi nell’occhi: cercate d’intende e non circolate più dalle nostre parti”.
 


Karoline Knabberchen (1959-1984) e Fabio Nardi


 

Se lei ha una sola foto con me, le altre non ne avranno nessuna con me. Per pudore per scelta per rispetto del nostro Tragico. Rispetto anche della fondamentale figura di mia moglie, Silvae Lo (che pure ha un’opera a lei dedicata. E mi sono impegnato a non divulgarla); assieme abbiamo tre figli (che pure hanno un’opera a loro dedicata. E mi sono impegnato a non divulgarla). Rispetto anche per loro: per i figlioli luce de mi’ occhi.

E Sara Cardellino condivide questa scelta. Anzi, rifiutando di apparire con la fotina di rito guancia guancia come impone Facebook o Instagram o i riti "amore grande che spesso finisce in panne", insomma il superficiale che spesso a poco vale, me l'ha rafforzata, definendola seria adatta alla potenza del nostro legame.  Ha pure aggiunto in rima: "chi si fa foto accosto di lor musetti spesso in pochi mesi o anni non son più stretti". Poi caustica ha concluso: "Le foto visi incollati baci trapiantati" sono come i tatuaggi con il nome dell'amato dell'amata. Rischiosissimi. Le foto come il tauaggio resta e intanto l'amore è scaduto come il latte". 

Questa è la mia posizione in materia di ritratti di coppia fotografici. Ho un’etica così. Resa ancor più determinata dall'umorismo Cardellino. E il fumetto mi ha permesso stamani di scrivere su figure che amo della mi’ vita anche se non sono più sulla terra. Ci ritroveremo.

 

NOTA

IL PAZZO E ACCIO SU TELLUSFOGLIO E TELLUS