:: Claudio Di Scalzo: Ricordi di un Gauchiste

 

 

 

 

Claudio Di Scalzo

RICORDI DI UN GAUCHISTE

 

L'Olandese è un gauchiste. Lo è da sempre. Non è un caso abbia un veliero come L'Olandese Volante on line.

In certe notturne conversazioni L'Olandese, personaggio, racconta alla più giovane Sara Cardellino, che gli anni sessanta e settanta non ha conosciuto, un'epoca della sua formazione.

Estremista. Cioè gauchiste. (con tutti i difetti del caso e, per il pensiero borghese, vere e proprie mostruosità. E come pensiero borghese ci metto anche quello dell'allora PCI. Insomma tornare nel pisano convinto Debordiano non era una cosa alla mano. Rime volute!)

Lo shock più forte per un giovane diciassettenne fu conoscere un libretto pubblicato nel 1967, quanto tempo è passato, da un certo Guy Debord, "La société du spectacle", trovato in una libreria studentesca in Montparnasse, dove mio zio Lenino, da Lenin, ribattezzato Beppino dal fascismo, aveva un piccolo albergo: "La belle Élisabeth" - CLIKKA: Con la Konica fotografia malinconica.

Negli anni settanta il testo eretico marxista (che ora si trova in rete ma non so come commentato) era sconosciuto, così come il movimento estetico e politico del SITUAZIONISMO, dell'internazionale Situazionista (quando Pinot Gallizio disegnava a metri l'arte su rotoli di tela per dare scacco ai musei e alle gallerie) e l'arte si sviluppava su cartoline postali Mail Art, ne ho fatto parte!; e parallelamente c'era il movimento, sconosciuto in Italia, di SOCIALISMO O BARBARIE (influenzato dall'americano Marcuse).

Tutte idee e movimenti che il PCI e i movimenti extraparlamentari, un po' meno Lotta Continua, osteggiavano come poco rivoluzionari. E invece lo erano al massimo grado. Partendo dall'idea che il proletariato e la rivoluzione deve avere una sua estetica. Io ne ero entusiasta. E, a volte rischiavo di prendere randellate dai fascisti e dai comunisti di vario conio!

I testi di Debord poi, con pochi volenterosi, li facemmo circolare con edizioni semi-ciclostilate. Il timbro"Fabbrica Degli Oggetti Utili". Di cui rivendico la proprietà, era un gioco neo-dadaista-situazionista: cioè la "Fabbrica" erano le mie invenzioni: fabbricavo cose oggetti testi che ritenevo UTILI, perché smascheravano l'ideologia del capitalismo alienante nelle arti e nella letteratura, creando condizioni di rivolta, anche contro la poesia e l'arte DISUTILE borghese e inserita nel circuito delle merci.

Da qui, la mia lotta, ancora oggi, verso l'arte e la letteratura mercificata on line, nei siti, nei blog dei letterati e poeti, e poi rilanciata su Facebook. Quando scrivo sui (clikka) NEO-ORFISTI PIU' VELOCI DEGLI SCAFISTI e sui NEO-INDIANI DAGLI ULULATI VANI c'è dietro questa mia formazione. Non l'ostilità verso singoli autori o blog o vicende. La mia è una CRITICA MATERIALISTA GAUCHISTA!

E', diciamo, una lunga coerenza ad un'utopia rivoluzionaria. Avevo 17 anni ora ne ho 64. Non ho cambiato idea. E, usando le tecnologie del Duemila, ancora sogno una letteratura e un'arte libertaria.

L'OLANDESE VOLANTE, nella sua ultima avventura, a maggio probabilmente chiude, ricorderà in questi mesi, con testi dell'autore, ortonimo, Claudio Di scalzo, e con testi, dei personaggi, L'Olandese e la Corsara della Metamorfosi, e di tanti altri, compresi autori diventati personaggi come Rimbaud, Boine, Majakovskij, questa vicenda.

E poi ci sarà la NADA PARDINI, mia madre, madre dell'Autore e del personaggio L'Olandese. sarà insomma una rimpatriata nella leggeda rossa e uno sguardo verso il futuro.