:: Sara Pinocchia e Accio Geppetto ovvero Il Mestiere dove lo Metto.


Accio: Sara Pinocchia naso carino - Accio 26 ottobre 2020

 

 

SARA PINOCCHIA E ACCIO GEPPETTO OVVERO IL MESTIERE DOVE LO METTO.
 

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Nella biografia reale di coppia irrompe, a seconda della “piega” degli eventi, domestici, di viaggio, di amore, di sesso, l’immaginazione fantastica ed essa mischia, i personaggi che siamo, in una sorta di “visione” declinata fotografia scrittura suono disegno.

Nel caso di oggi 26 ottobre 2020 la visione conduce verso il Pinocchio di Collodi. Che diventa al femminile “SARA PINOCCHIA”. Non Fatina Turchina Veneziana, bensì dispettosa cuor di legno che dice una bugia. Quale? Forse sugli intenti buoni verso Geppetto Accio... che poi tanto buoni non erano.

Allora il nasino di Sara Pinocchio s’ingrossa s’allunga... e scoprendolo meno grazioso intende la monelleria... e siccome Sara Pinocchio è d’animo gentile, quando non è dispettosa, abbassa gli occhi... e a breve abbraccerà Accio Geppetto. Che, sia detto, è felice di avere una bella figliola siffatta!

 


Accio: Sara Pinnocchia naso allungato - 26 ottobre 2020


 

I tempi dei personaggi collodiani entrano nella tavola, disegno facile, le periodizzazioni spazio-temporali letterarie prendono la direzione del JOURNAL Illustrato della coppia SARA e ACCIO. Perché tutta la letteratura, con il suo sistema di personaggi, è contemporanea anche se risale al Medioevo con l’Orlando più o meno innamorato e furioso e la rincorsa Angelica o all’Ottocento... con Pinocchio.

Il naso che cresce a Sara Pinocchia è anche sperimentalismo, l’unico concesso, al tempo della foto facile del disegno facile dei versi facili. E si basa sul tempo affidato alle nuove tecnologie di riproduzione e divulgazione. Presente Passato Futuro coincidono con l’intervallo biografico della coppia dei personaggi proiezione di una donna di un uomo nel cascinale di Vecchiano il 21 ottobre 2020.

 

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Quanto rivelo con Sara Pinocchio è alla portata di tutti coloro che vogliono scrivere disegnare fotografare.

Non abbiamo alcuna pretesa, io e Sara, di originalità nel vissuto.

Però qualche artigianale capacità ci vuole.

Bisogna saper scrivere disegnare fotografare intendere il suono con un minimo di grazia e che il palco dove appaiono i personaggi non traballi. Come può costruire il falegname accorto.

Difficile non è scrivere disegnare fotografare, farlo è facile: difficile è inventare personaggi. A me riesce perché c’è Sara.

Infatti, per me, per altri non so, ci vuole un AMORE che non scada come il latte. Che sia lungo nel tempo.

Quando non viaggiavo, in Europa, e visitavo i musei più nascosti; quando non andavo alla Bussola col "Pazzo" Paolo Fatticcioni a ballare; quando non vivevo con le Dieci donne della mia vita, come le dita delle mani, il Petrarchismo e il Villonismo; quando non ero intento in qualche speranzoso Soviet,... stavo nel cascinale a scrivere leggere i classici, fumetti, studiare pittori, i filosofi che mi avevano suggerito Karoline Knabberchen e Margherita Stein. Anni per imparare il mestiere. Ecco perché oggi sto nei vari segni estetici come il branzino a Bocca di Serchio tra acqua dolce e salata mare. E non c’è amo che possa pescarmi se non voglio.

Per la mia Pinocchia a volte divento BALENA o SQUALO o MOSTRO MARINO BUONO e la tengo tutta nella bocca al caldo perché è bella profumata e morbida. Altro che legno!