:: Accio e Sara Cardellino: Ascoltando la Quinta sinfonia di Beethoven diretta da Bernstein - Venezia




 

 

Accio e Cardellino

ASCOLTANDO LA QUINTA SINFONIA DI BEETHOVEN DIRETTA DA BERNSTEIN






 

(Venezia 13 dicembre 2020) - La Quinta Sinfonia di Beethoven per me, Accio, è la Sinfonia per antonomasia. L’ascolto su disco su video nell’interpretazione di Leonard Bernstein. Oggi l’ascolteremo assieme. Prediligo il direttore americano perché con la Filarmonica di New York la eseguiva con tutti i ritornelli voluti da Beethoven e lui stesso ne era immensamente coinvolto tanto da illustrarla nella sua genesi in una delle famose lezioni trasmesse dalla CBS. Che non so più quante volte l’ho ascoltate e preso appunti. Bernstein spiega il “sanguinoso cammino” attraverso il quale Beethoven giunge a scrivere la sinfonia più celebre della storia musicale. Il direttore mette mano pure alle varianti che avevano ossessionato Il compositore per tanti anni prima di arrivare a porgerci col suono quel senso di “ineluttabilità” che prende ogni ascoltatore della Quinta. Coinvolgente scoprire quanto dolore e perdita di sé stessi nei nervi nel corpo ci voglia per creare un capolavoro. Non vale ciò per ogni arte? Ineluttabile. Non può che essere così. Presi nota di questo passo te lo leggo. Fanne tesoro se lo ritieni da custodire. Se può servirti per reggere l’urto, con me, di quanto di terribile nel mondo accade. Di malvagio e stupido. Qualcosa su cui contare: il sangue di Beethoven.

Questa ineluttabilità è la chiave del mistero di un grande compositore: per ragioni sconosciute a lui stesso come a chiunque altro, diede le sue energie e la sua vita solo per la certezza che questa unica nota seguisse inevitabilmente un’altra. Sembrerebbe un modo strano di passare la vita: ma non è strano se pensiamo che un compositore come Beethoven così facendo ci lasciava con il sentimento che qualcosa è giusto nel mondo, qualcosa funziona sempre, qualcosa segue sistematicamente le proprie leggi: qualcosa su cui possiamo contare e che non ci lascia mai”.

Quando Sara Cardellino grazie alla musica, mi consegna quanto è prezioso, lei diventa, anche tanto più giovane di me, mia signora e maestra. Capisco che ogni arte degna necessita del “sanguinoso cammino” perché diventi qualcosa su cui contare. Anche se non valica le mura domestiche, come nel mio caso, diviene la presenza che aiuta consola indica la strada: ancora da compiere.