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MUSICA A PROGRAMMA

:: Fabio Nardi e Claudio Di Scalzo: 35° della morte di Karoline Knabberchen il 20 agosto. La punta dell'iceberg.
20 Agosto 2019


KAROLINE KNABBERCHEN
 (Guarda Engadina 10 aprile 1959 - 20 agosto 1984 Austvågøy Lofoten Norvegia)
alla vigilia del 20 agosto 1984 - Lofoten
Dall'annuario TELLUS "Scritture celesti. Poesie in cerca di Dio" - 2003






Fabio Nardi a Claudio Di Scalzo detto Accio

35 ° DELLA MORTE DI KAROLINE KNABBERCHEN LA PUNTA DELL’ICEBERG

Nel 35° della morte il 20 agosto 1984 all’isola Austvågøy Lofoten, a 40 anni da quando la conobbi a Pisa nel gennaio 1979, voglio dire a te come Autore del Canzoniere dedicato alla nostra infelice poetessa e filosofa suicida, io, come doppio o come protagonista fidanzato di Karoline Knabberchen o come eteronimo, scegli tu cosa accostare alla mia voce nella data di oggi, quanto penso della vicenda che ha portato al sacrilegio verso la mia fidanzata dopo il 9 gennaio 2017 quando l'Olandese Volante è naufragato. Ricordando senza infingimenti le tue responsabilità.

Voce sincera fino alla ferita, la mia, fino al dolore fino all’abbraccio. Su quanto differenziamo l’uno dall’altro su quanto siamo uguali. Se non lo faccio oggi allora quando?

Intanto, fondamentale, io ho avuto una sola donna da amare, ed è Karoline. Da 35 anni non ho avuto altri amori. Fedele a lei oltre il gorgo delle Lofoten in attesa di rincontrarla. Una volta varcata la morte.

Tu ne hai contate dieci. (clikka: Dieci petrarchista in rivelata vista). Con Sara Cardellino come donna che visse due volte nel tuo cuore, tanto da ricavarci un altro Canzoniere. Dopo che ti ha definito “Eroe da Libro senza libro”. Ed anche quest’opera che si avvicinerà come dimensione al Canzoniere per Karoline Knabberchen non avrà pubblicazione. Questa vicenda ti riscatta, confido ti porti alla Grazia di Dio perché fosti Bambino sulla sulla Sedia (clikka: Argine Serchio Karoline Knabberchen Bambino sulla sedia Sara Cardellino). Segnato e reso sofferente e piagato dalla Croce poesia. Ma hai pure alte responsabilità, hai vissuto abbagli ed equivoci che potevi evitare, e la colpa ti ha travolto.

Non è un caso che nel Canzoniere per Sara Cardellino ti racconti autore e personaggio come Accio.

Come autore con nome e cognome, Claudio Di Scalzo, sui siti che inventasti da Tellusfolio (2005) fino all’Olandese Volante (9 gennaio 2017) hai commesso errori terribili. Permettendo che la vicenda di Karoline Knabberchen fosse usata e resa merce per carriera letteraria da chi ti aveva promesso rispetto e ogni cura. E ciò dopo che nei siti precedenti, Tellus (2000) e Tellusfolio (2005), lo stesso trattamento avevano riservato ai testi che rivelavano LA PUNTA DELL'ICEBERG riguardo a quanto iniziasti a scrivere a visualizzare dal 1979 in avanti per la mia fidanzata. 

E per fortuna soltanto Sara Cardellino hai condotto, dopo il suo ritorno la Domenica delle Palme 2017, nella soffitta vecchianese dove stanno inediti e nascoste foto di KK e soltanto a lei hai rivelato ogni vicenda di quel 20 agosto 1984 e dei mesi seguenti. Ogni mistero che l'opera a lei dedicata non rivela. Provo brivido di nausea a immaginare l'uso che ne avrebbe fatto l'Estranea al Tragico che ci riguarda. 

Però intanto on line, su di un sito di poesia per poeti e poetesse in carriera, Knabberchen è stata condotta a forza… cambiandone nome ma non i luoghi dell’Engadina; tenendola dentro temi e generi che inventasti di Ornitologia filosofica Erbari Vocabolari Minimi per ricavare dalla sua vicenda un'ipertrofica teoria letteraria; in aggiunta è stata venduta per pubblicazioni in cantiere; e, addirittura, nelle note biografiche, di chi compie questo scempio, viene affermato che fosti tu a "chiamarla" proponendole un “Canovaccio” (sic!).
Lo so che non è andata così ma se non davi questa fiducia a chi non la meritava non sarebbe successo lo sfregio (L'Estranea al Tragico definisce il suicidio di KK, su questa rivista demente dialogando con altri dementi, una "problematica" tra istinto e ragione, e raramente ho letto più nauseante banalità) in atto on line su Karoline suicida. E chissà se mai finirà. 

Perché hai condotto chi era dedita, ed è dedita, al turismo culturale al Campo alla Barra dove morì nostro padre? 

Perché l’hai ospitata nel cascinale che conserva la vicenda tragica della nostra stirpe libertaria?

Perché hai permesso che l'anziana sarta usa a donare dolcetti a chi ospita fosse presa in giro dalla dedizione rivelatasi finta - con segreteria telefonica innestata nei giorni che cercasti conforto! - quand'era moribonda in ospedale a inizio 2017? 

Possibile non abbia inteso che appena le si fosse presentata l’occasione di frequentare intellettuali nominatisi fulgidi cosmopoliti con casa in Chianti e viaggi intercontinentali in cerca di lingue antiche, dall'Egeo a Tokyo, con foto in posa sul Gange più pipa in bocca mentre passano indigeni carichi come bestie, la tua povera epica di camionisti e sindacalisti ammazzati dai fascisti sarebbe stata buttata alle ortiche seppur trattenendo i personaggi e i generi, da rendere ontologici, che inventasti?

Tu, in donne che incontri, l'ultimo caso il più eclatante e ossessivo, se dedite alla scrittura, scateni un processo isterico di imitazione che si trasforma poi in astio in odio e finisci per farti usare e ripudiare. Ma la malattia temo riguardi anche te, riguardava anche te, in una sorta di estetizzazione follemente anarchica semza sbocchi. Adesso con il ritorno di Sara sei guarito. E lei dieci anni fa ti aveva messo in guardia. Se le davi retta non avresti subito quello che chiami " Romanzo Western del Nulla" il 9 gennaio 2017. Pistolettate a Jesse Accio James comprese.

Così, da scervellato, operando hai coinvolto la mia adorata Karoline in un mercimonio osceno in una messa nera sulle sue spoglie marine.

Possibile tu non abbia capito in 5 anni cosa c’era dietro la dedizione verso L’Angelo d’Engadina? Di che superficiale consistenza fosse lo slancio enfatico recitato che ti veniva proposto? Sei proprio uno scemo. Accio!

Il tuo convinto idealismo pop che si potesse affidare ad altre mani il proseguo del personaggio di un’avventura tragica, come nelle serie di fumetti nei romanzi popolari, esempio di massimo comunismo per te, è diventato qualcosa di infernale. Dove Karoline viene usata e abbinata a teoria servile e mediocre come i loro versi. In una gerarchia tragicomica di sacerdoti e ancelle. Proprio lei, lei!! che rifiutò ogni carriera accademica come racconta in (clikka) Esclusività: “Neppure se mi avessero offerto la direzione del New York Times avrei rinunciato al foglio ciclostilato di Lalo”, mi scrisse, “sapendo di darti un dolore sapendo di perdere il tuo amore”.
Questa era ed è Karoline Knabberchen.
Chi si paragonò alla sua figura è risultata come gramigna che si rapporta all'evangelico grano.

Ora nel 35° della sua morte per acqua preghiamo affinché residua ragione illumini questa persona convincendola che non è possibile usare vicenda che non la riguarda che non l'ha mai riguardata neppure quando ci elevava lasse poematiche perché erano false.

Tu hai gettato via centinaia di pagine legate al sodalizio sull’Olandese Volante... faccia lei lo stesso!
Vivendo la vita che ha scelto e la cultura e la carriera a lei adatta. Lasciando finalmente in pace la donna giovanissima morta tragicamente che riguarda soltanto me e te e Sara Cardellino che ha pianto nella soffitta vecchianese su quanto non capì dieci anni prima sul Mistero di KK. Appena sfogliata la calligrafia nei quaderni…

Ecco ciò che avevo da dirti CDS detto Accio e ora abbracciami e torniamo oggi Uno nella gioia di avere tu l’amata Cardellino io ancora Karoline nel cuore.

E assieme uniamo nostro amore per la suicida a 35 anni dal gorgo alle Lofoten.

 


 


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