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MUSICA A PROGRAMMA

:: Olandese-Medea Sara Cardellino: Poesia velenosa per Giasone (2010) - Perché il veliero non naviga più con libri scritti da non pubblicare - A Sara Cardellino "Il duomo di Linz nella acquasantiera di Santa Maria della Rosa in Lucca " come ultimo mio saluto con Bruckner e Gemma Galgani
01 Luglio 2017


Medea Topino Virgolina sulla Nave Argo nel 2010



 

Medea Topino Virgolina

POESIA VELENOSA PER GIASONE
 

Con essenze acri

sterpi ammuffiti

preparo un intruglio

scura pozione.

Vi intingo il pennino

per poesia velenosa

- senza schemi

senza rime 

sulla schiena tesa -

Ma inesperta Medea

sbaglio dosi e retorica:

all'alba ti tuffi nel mare.

L'inchiostro eroso dal sale.

Sulla battigia

poltiglia di versi e conchiglie

e le metafore a gridare sott'acqua.

(inedito, 2010)

 




Medea Sara Cardellino e L'Olandese - Domenica delle palme 2017



 

 

PERCHE' IL VELIERO NON NAVIGA PIU'

L’Olandese Volante cessa la sua navigazione perché non ne ho più voglia! Tutta la mia teoria estetica sta nella dicotomia “Ne ho voglia/Non ne ho voglia”. M’è passata la voglia.

Ma prima della Fine, in questi sei mesi, ho scritto e disegnato e fotografato quanto era necessario inventassi come ultima avventura. I libri da non pubblicare che terrò con me e simbolicamente nello scafo inabissato sono:

“Giovanni Boine Muore” (Post-Libro illustrato - Per il centenario della morte il 16 maggio 2017)

“La Resurrezione di Boine”, raccolta con poesie con poemi in prosa di Karoline Knabberchen. Trascrizione del manoscritto di KK con dipinti a olio di Fabio Nardi;

Sistemazione del dattiloscritto e ciclostilato “Il Foglio di Lalo”  (clikka: Karoline Knabberchen. Esclusività) sulle vicende del comunismo marxista eterodosso e sull’anarchismo. A firma Karoline K./Fabio Nardi

L’Immagine presa in parola – Album del febbraietto corto e maledetto, di Fabio Nardi

L’Orecchio Scalzo – Prose e frammenti su Schubert, Schumann, Dvorak, Janacek, Bartock, Berg, Malipiero

E il romanzo “Destini fragili”. Il romanzo esteso era l’unico genere, dopo il romanzo epistolare “Vecchiano un Paese. Lettere a Antonio Tabucchi”, che non avevo ancora tentato. Scommessa stilistica finita.

In esso con protagonisti Esio Del Seppia (professore in istituto professionale a Lucca e tenutario di un banchetto di libri usati in Corte del Biancone) nella contemporaneità 2017 e Luca Gemello (professore in una ragioneria a Pisa) negli anni Settanta, si sviluppa un intreccio linguistico espressionista rutilante intriso di esiti umoristici (politica, post-umanità, realtà liquida web) con il sublime tragico e violentemente passionale di vite segnate dalla letteratura. Ambientato a Lucca e Pisa e Gand e Coira in esso sono riversati altre decine di personaggi, voci narranti, punti di vista obliqui in una ricerca che lambisce simmetricamente commedia e melodramma nel mistero della scelta e della morte che per caso rivela il rovescio di destini fragili.








Olandese e Giasone riuniti da Gemma Galgani - Estate 2017



 

IL DUOMO DI LINZ NELL’ACQUASANTIERA DI SANTA MARIA DELLA ROSA IN LUCCA

(Bruckner e Gemma Galgani)

 

A Sara Cardellino questo mio ultimo scritto “musicale” con immensa gratitudine perché cristianamente si è “occupata di me” quand’ero solo nel dolore e nell’angoscia, la Domenica delle Palme del 2017 (clikka: Lettera al mio povero scrittore sgrammaticato”); perché ha dimostrato con atto concreto che “tutto può essere perdonato”  (clikka: Fabio Nardi racconta a Karoline Knabberchen quando la maestra gli disse che non poteva essere perdonato") al marinaio crudele e ladrone che si pente. Perché questo breve racconto assieme alla “Preghiera alla madonna della Rosa in Lucca” rivolta a Gemma Galgani, restino a ricordare - mentre ogni altro mio scritto e immagine li toglierò dalla rete in modo perenne usando la “legge sull’oblio” - come Giasone Accio e L’Olandese capitano dell’Olandese Volante, grazie alla sua cura salvifica di donna e di credente, si riunirono in un solo uomo di nuova fede e speranza.

Ti siano lieti in salute i giorni che verranno, cara poetessa che scegliesti di abbandonare il web di non scrivere più (e sette anni fa avrei dovuto seguire il tuo esempio evitando che l’estetica prevalesse sul reale del vissuto fino a portare Equivoco e Male ) e cara musicista, a te, alla tua famiglia, a tuo marito.

Ora sia silenzio, muta comprensione, nel mio estremo viaggio.

 


CDS: Santa Gemma Galgani sanguina le spine di Cristo - Luglio 2017



 

Mi avvicino alla porta. Ho con me la chiave. Prima di girare la chiave nella toppa capisco che tutta la porta è già una chiave. È l’accesso più candido e più complesso che mai abbia provato avvicinando un compositore e musicista. E si chiama Bruckner.

Mi prende la vertigine. Perché sono immesso in un abissale mistero metafisico e religioso. Che soltanto il cattolicesimo dell’autore può aiutare a comprendere. Il diligente maestro di scuola, che vive nel paesello, candido e senza nessuna albagia intellettuale, diventa uno dei più grandi sinfonisti del secolo. A chi fa leggere le sue prime partiture gli consigliano addirittura di abbandonare la musica. L’unica sua difesa contro l’umiliazione è suonare il magnifico organo di St. Florian.

Bruckner cammina lentamente dopo aver ricevuto ogni bastonata liquidatoria verso il suo apprendistato musicale. Passettini. E se penso ai suoi pantaloni larghi e cadenti mi viene in mente l’andamento clownesco di Chaplin. Il suo “lentamente” lo ritroveremo nelle sinfonie. Il materiale sonoro si accumula mattone sopra mattone, la costruzione avrà una porta tutta chiave, che immette in un flusso immemorabile proveniente dal tramonto del mondo in attesa dell’alba in cui tutti gli uomini possano riconoscersi. Soltanto un uomo semplice che sembra uscito dal Vangelo poteva suggerire le forze primordiali della bellezza attive nel mondo. Farci avvicinare alla realtà dei vissuti, nel loro sublime nella loro miseria, nelle rapinose felicità e negli altrettanto pugnaci dolori che sentimenti e muscoli annientano. Il timido organista per un’intera vita, a maggiore gloria del Cristo, testardamente compone, e mentre lo fa supera - lui proprio lui che a molti quella testa rotonda coperta da un cappelluccio sformato appare ridicola - l’incaglio nel quale da tempo si dibatteva la forma della sinfonia.

La porta per intendere Bruckner è il suo cristianesimo. Il Vangelo. Cristo predilige i semplici affinché la sua opera sia rivelata nella maniera più alta. Stamani nella piccola Chiesa della Rosa, in Lucca, mi sono seduto accanto alla panca dove sedeva Gemma Galgani a pregare. Nel silenzio nella mia mente ho udito l’accendersi improvviso, come fuoco di bene e dolcezza, della Prima Messa in Re minore di Bruckner. Il maestoso duomo di Linz del 1864, dove Bruckner la eseguì, l’ho visto innalzarsi dall’acquasantiera. Gemma mi sorride. Bagno le dita nell’acqua e nelle note benedette. Mi faccio il segno della Croce. In me sta la chiave e la porta
 

FINE....................




 


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