:: Olandese e Bambino sulla sedia salutano dal veliero Olandese Volante che disalbera - Mara Zap e Golem salutano - Ringraziamento a Sara Cardellino che ha risposto al mio "Ho bisogno di aiuto" - Golem e Mara Zap salutano e van via con me - Mara Zap col Golem e con Dvorak per me che parto - Questa è sparta | |
OLANDESE E BAMBINO SALUTANO "L'atroce soffrire e il pazzo godere. Ho lasciato il tempo e sono nell'eterno. Questa è la mia fede" (G. Boine)................................ Il libro transmoderno “Giovanni Boine muore” che mi ero ripromesso di scrivere è fatto. Nella sua parte fondamentale i 16 giorni di maggio d'agonia. (Oggi 16 maggio il centenario della morte, 1917-2017). Poi Karoline Knabberchen (Guarda 14 IV 1959 - Lofoten 20 VIII 1984) saprà, per la sua parte, con Fabio Nardi, scrivere altro, per il suo Canzoniere. Come: (clikka) "La resurrezione di Giovanni Boine" Ma ciò riguarda lei e il fotografo Fabio Nardi. Scrivere in questi ultimi mesi e poi della morte di Boine per il centenario mi ha molto provato. Le ferite del tragico di ieri e di oggi (clikka: "Il benzinaio, lo scrittore, la sorella di Giovanni Ciucci")... lotta politica, morti, violenze, perdite incolmabili, reali... pertanto L’Olandese Volante attracca in qualche isola standosene nascosto. E lì viene da me disalberato. Con dolore alto e furore a pari. E le sue ardite vele ripiegate. Perché l’avventura è finita. … se ho inventato qualcosa di "buono", come si dice a Pisa, è stato contando, alla Stirner, sulla mia proprietà creativa! non sono adatto al guinzaglio teorico, sono libero!, e ho cercato il fiato di Modigliani e Jeanné e di Majakovskij e di Boine e non l'alito del critico di turno, imperiale oppure da sottobosco letterario on line; di quanto scrivi su di me non mi farà né caldo né freddo, dicevo loro, in tanti han disistito alcuni han tenuto duro. Forse qualcosa l'hanno indovinato. Però mi son scordato cosa! In ogni caso si sappia: L'Olandese con la sua nave l'Olandese Volante cercava Senta, per salvarsi, e ciò non è accaduto. Ormai il tempo stringe. Resterò, come da calco del dramma di Wagner, maledetto, ci aggiungo scemo!, e senza amore salvifico. A me della carriera letteraria e artistica non è mai importato nulla! Ho navigato nelle arti per cercare Senta! e Karoline Knabberchen! che a me tornasse in qualche modo dopo il suo suicidio nell'agosto 1984! Sul sovvertimento politico, con cyber-soviet, usando il web, da tempo non avevo più illusioni. Si tengano questo bel capitalismo schizoide-spettacolarizzato che gingilla-marionetta pure la cultura e chi pensa di farla. E dove l'accesso al mestiere di poeta-scrittore-artista è l'elevazione al cubo-web! del modello vassallatico ereditato dal novecento. Con i suoi mandarini in alte vesti "culturali" a gestirne le sorti! Lo scrivo anche sollevato, per questo nascondimento e sparizione dell’Olandese Volante, perché, scopro, ancor più!, grazie ai mesi passati, che non sono mai stato un letterato o un artista come nella società reale e telematica s’intende. Anche se ho scritto e mi sono dedicato per tanti anni alle immagini. Mi conforta, però, sapere che fui un rivoluzionario di professione. Dai sedici anni nel 1968 - Piccola Guardia Rossa, mi chiamò Adriano Sofri, avevo sedici anni! Clikka: Accio Billy al saloon delle estetiche arti poetiche 3- al 1977. E ancora lo sono stato, per certi versi, scrivendo e disegnando in tutti questi decenni sui siti e blog ideati. Camionista con patente sempre rinnovata. Insegnante in scuole popolari e cioè gratuite per i miei paesani. Divulgatore del Catechismo e dei Vangeli nella Chiesa di Sant’Alessandro a Vecchiano con Don Melani che rimava con Don Milani! Pittore di immagini religiose ad affresco e acrilico per le piccole chiese della Val di Serchio. Pescatore di orate e branzini con barca a motore e a remi. Cacciatore di frodo con il "Pazzo", mio amico barbiere, nel lago di Massaciuccoli-Puccini. I fasti del ballerino di tango e del nuotatore a farfalla, campione regionale, credo proprio che sia impossibile rinverdirli! In ogni caso qualcuno di questi mestieri, probabilmente, lo riconsidererò per il mio futuro. Al posto di scrittore e artista da Olandese Volante. (Qui la mia elegia per un compagno, il mio poeta di riferimento, Paolo Fatticcioni detto Il Pazzo (1949-2005), il barbiere di Nodica. Quando capito nei paesi della Val di Serchio verso Marina di Vecchiano, c’è sempre qualche giovane o qualche anziano, che nei bar, mentre prendo un caffè al banco, e a volte è lo stesso barista, che tira fuori stampato dall’Olandese Volante o da Tellusfoglio, qualche pagina che ho dedicato a Paolo Fatticcioni. Morto di cancro alla gola. (CLIKKA: Piccolo Requiem celeste per Paolo Fatticcioni ; La ribellione Libertina di Paolo Fatticcioni - C'è qualcuno degli sciancati sui siti illustri di poesia che ha avuto un amore azzurro come questo Barbiere da vivere e raccontare? C'è qualche rivoluzionario simile fra tanti che fan finta di opporsi al sistema dominante nelle arti con fine dicitura nei cenacoli per pochi eletti rimbalzati con fotina celebrativa on line? - Sull'Annuario TELLUS il suo nome figura accanto ai grandi poeti e scrittori e pittori, la sua vita non illustre come la mia, sia ANARCHIA e NARRAZIONE, ad esemplificare come per me, come poi sull'OLANDESE VOLANTE, le vite degli artisti proletari, anche se non scrivono, sono a pari dei nomi altisonanti. Questa è Religione questo è Comunismo! come mi scrisse a fine 2011 una compagna, coraggiosa e ardita, dandomi slancio nella navigazione, e che purtroppo è morta il 9 gennaio 2017! Corinna **** Clikka: "Lettera alla Compagna Corinna di Pisino con storia del Tragico dei Di Scalzo. Elegia per la sua morte" - Qualcuno che prima o poi, dell'Olandese Volante, ne ricorderà le gesta, apparirà, perché nell'estetica rivoluzionaria, e nel romanzo d'avventura, così accade! E l'impavida navigazione anarchica e sacra non sarà stata inutile!) E m'invitano ad ancora scrivere per lui, per noi che fummo rivoluzionari e giocosi nella sale da ballo di Viareggio, insomma di rammentare un’epoca vitalistica drammatica: coralità e rivoluzione. In questi momenti, alcuni di un mese fa, quando mi viene chiesto di una sarta compagna come la Nada Pardini, “cuore cucito nel rosso”, mi ha detto uno che la conobbe a una festa dell’Unità, e del “racconto” in progress, su di un barbiere narratore orale in barberia, … capisco che la mia scelta estetica è nel giusto. L’unica possibile per me. Anche se mi è costata e mi costa! ogni dannazione da parte di un sistema culturale, grande o piccolo che sia, e di chi se ne fa interprete, che ha sempre “sfregiato” questa avventura di coerente comunismo. Con me l'ideologia della borghese e squallida carriera letteraria, rovina di ogni rivoluzionamento possibile nei segni, per il singolo e per la classe, non vincerà! Però in questi giorni, per me, vale la richiesta d’aiuto!, che IL PAZZO sempre onorò, e così, ora posso rivelarlo, sempre onorò anche KAROLINE KNABBERCHEN che lui conobbe e segretamente ne fu innamorato - infatti dal 20 agosto 1984, quando Karoline Knabberchen si suicidò!, ogni anno la barberia, in questo giorno, stava chiusa. Per lutto. E io che lo sapevo. Senza mai parlarne, ritenevo questo suo gesto un atto d'amore per una donna e per me come non ne ho più ricevuti. Lo scrivo per ricordare a chi mai leggesse, questi ricordi, cosa significa la parola FEDELTÀ - anche se la poetessa svizzera, amava Fabio Nardi,… “-Ho bisogno di te, sono in pericolo! – Arrivo”… stavolta lo dico io a due ombre, a due morti… “Ho bisogno di te Paolo, ho bisogno di te Karoline, sono in pericolo. Venite. Aiutatemi! Ve ne prego!") (clikka ) L’ULTIMA VOLTA CON PAOLO FATTICCIONI SULLE MURA DI LUCCA Ciascuno dei mestieri sopra elencati lo ritengo a pari, se non superiore, al mestiere di scrittore e artista. E questo per dire la considerazione, da comunista-cristiano anarchico, che ho di autori e autrici intenti nelle carriere estetico-letterarie. On line e su carta stampata! intenti a lisciare il libretto stampato o da stampare! l'antologia o la mostra in cui fatui apparire il tempo di un clik vellicante narcisismi e frustrazioni! E per questo vissuto estremista (anche da fumetto io fumettista), da "eroe da libro" senza libri da pubblicare, mi hanno dedicato un racconto orale, in Val di Serchio e paraggi, che in pochi hanno. Lo ebbe, ce l'ha, mio padre, il partigiano Libertario Lalo detto Garibaldo nel libro di Antonio Tabucchi "Piazza d'Italia"; ce l'ho io col nome di Accio. Tabucchi per questo mi inserisce nel poema in prosa con Davide Benati "Campane del mio villaggio" (1995). Ce l'ha Il Pazzo barbiere di Nodica. Due morti e uno vivo. In attesa di riunirci e raccontarci i capitoli segreti. Potevo con la mia postura libertaria vivere in un mondo simile e rapportarmi a gente simile? Ho con me, a fine avventura, L’Ecclesiaste, il Vangelo secondo Giovanni, e stasera anche Cittadella di Saint-Exupery. Si l’autore del Piccolo Principe ha scritto un libro poco letto e altamente religioso come “Cittadella”. Idealmente “Il Dito di Dio” vale per un personaggio-me a cui sono molto legato come “Il Bambino sulla Sedia-piccolo poeta”. E da questa sedia tutti saluto. Claudio Di Scalzo detto L'Olandese
Saint-Exupéry IL DITO DI DIO Da “Cittadella” Fu allora che capii che colui che riconosce il sorriso della statua o la bellezza del paesaggio o il silenzio del tempio, trova Dio. Poiché supera l’oggetto per raggiungere la chiave, e le parole per capire il cantico, e la notte e le stelle per provare l’eternità. Perché Dio anzitutto è il senso del tuo linguaggio e il tuo linguaggio, se acquista un senso, ti mostra Dio. Queste lacrime di bambino se ti commuovono, sono una finestrella dischiusa sul mare aperto. Perché ecco che riecheggiano in te non solo queste lacrime ma tutte le lacrime. Il bambino non è altri che quello che ti prende per mano per insegnarti.
Mara Zap col cuore esploso
JANACEK E SCHUBERT PER LALO DI SCALZO E PER SUO FIGLIO ACCIO (dal, clikka, KAROLINE KNABBERCHEN ESCLUSIVITÀ FOGLIO DI LALO)
“Tutti i misteri melodici e ritmici della musica trovano la loro spiegazione nella melodia e nel ritmo dei motivi musicali del linguaggio parlato”. Notte in Boemia notte a Vecchiano Val di Serchio. Dipingere al più presto Hukvaldy, il piccolo paese della Moravia settentrionale dove Janacek nacque il 3 luglio 1854. Farsi raccontare dall’erba le somiglianze delle due camere dove nacque il musicista dove colui che dipinge i due paesi. Nel paesaggio dovrà aggirarsi calco di Kat’a Kabanova eroina dell’omonima opera teatrale composta da Janacek tra il 1919 e il 1921. L’amore di Janacek per la più giovane Kamila. Alta storia d’amore e di complicità. Kamila conosciuta, a 63 anni, nella stazione termale di Luhacovice. Moglie di un antiquario tedesco. Sono duemila circa le lettere che la coppia musicale si scambiò.
Kamila presiede alla fantasia vitalistica del compositore. Di ritorno dalle terme, Janacek si ricorda di un ciclo di poesie anonime popolari, dal titolo “Versi di un autodidatta”. Ne ricava un ciclo di canti per organico minimo composto dal coro, da tre voci femminili e dal pianoforte con il titolo “DIARIO DI UNO SCOMPARSO”. Sorta di SCENA DRAMMATICA . La Suite si bada su parti corali, dialogate, monologhi sostenuti da sonorità aspre dettate dal pianoforte mentre la traccia popolare si fonda con onomatopee sopra altri evocativi fenomeni sorgivi naturali e popolari. Immaginiamo un uomo, un partigiano, si chiama LALO, sta nascosto nel Loculo della sorellina morta a un anno. Piccola bara. Sodo guanciale. Di giorno nascosto-scomparso, anche se lo cercano per fucilarlo, di notte vivo col mitra in lotta contro i nazifascisti. “DIARIO DI UNO SCOMPARSO VIVO IN LOCULO”. Di notte lascia sulla finestra della sarta NADA PARDINI una rosa. La ragazza è figlia del fascistissimo Vittorio. Ed è l’unica con la madre di Lalo a sapere dove sta nascosto. Melodramma e lotta politica d’alto sentimento. Fumetto e Romanzo. Che va narrata. Disegnata. E musicata.
I pensieri del partigiano nel buio del loculo nel giorno e quelli a notte tra le tombe quando torna dalla sua personale resistenza e guerriglia. Cosa pensava mio padre, Libertario Di Scalzo detto Lalo, che scelse il nome di battaglia di un musicista francese, perché la musica non si può uccidere imprigionare!, stando ore al buio nella tomba? Cosa fantasticava?! Non devo forse rivelarlo!? Soltanto io posso farlo! (ampliando quando Antonio Tabucchi ha scritto in "Piazza d'Italia" su Lalo-Garibaldo e in "Campane del mio villaggio" poema con dipinti di Davide Benati). E lo devo fare perché anch’io nel cimitero della letteratura e sul web ho abitato un loculo (CLIKKA: Lalo/Accio: Due loculi due partigiani) per poi uscire con i miei personaggi ad operare Resistenza e Guerriglia. E come Lalo fu tradito, così anche me hanno tradito, definendo la mia azione "mostruosa" e che per essa dovevo vergognarmi!, ricordo i loro nomi e li penso con pena e cristiana meraviglia (si scatenarono già a fine 2011 contro L'Olandese Volante, chiamandomi "assassino" seguace di Che Guevara, perché proponevo il Comunismo come romanzo tragico) per la facilità con cui volsero il Bene in Male, verso me in questo decennio on line. Perché nel cimitero cercavano il mio loculo senza saperne l'ultima ubicazione. E così, per stanarmi!, mi hanno divelto tombe che avevo care, che avevo confidato loro da me abitate, per un certo tempo, che fossero quelle di Modigliani e Jeanne o del suicida Majakovskij o di Gauguin o di Durruti. O quella nell'acqua di Karoline Knabberchen. Al cui gorgo si erano accostati pregando con me e leggendo i suoi inediti! Povera mia tenera Karoline! ti hanno trattata come oggetto culturale e poi ti hanno scansato come oggetto culturale senza più importanza! Però ricordo Janacek che scrisse “Le avventure della volpe astuta”, e che morì tenendo la mano a Kamila. Che amore benedetto! Che forza in quelle mani! Che vincono la separazione prossima e vinceranno la Morte.
E Schubert che ci fa stamani qui con me e con Lalo? Il finale della Sinfonia numero Tre, poi eseguita nel 1815 da un’orchestra di dilettanti, finirà modificato leggermente nella Sinfonia “Incompiuta”. Finale intriso di fresca fragranza sonora ripreso dall’esperienza italiana, e così si spiega la punteggiatura in ritmo di tarantella, che serve con la sua giovinezza a scivolare in opera matura e d’altra età. Così accadrà in quanto vado immaginando per il Diario dello scomparso Lalo vivo in loculo. Quanto scritto per amore e alta lotta ideale non andrà perduto. Chi disconobbe quanto crearono gli “scomparsi” all’estetica perché popolari e partigiani, anche io con Lalo; e che Janacek prediligeva con Karmila, saranno superati, come i reazionari in gerarchia d’ogni tempo!, dall’umile resistenza; e gli obliati e i cancellati avranno il ricordo che meritano. Questo è come intesi e intendo il romanzo transmoderno a cui appartengo.
Qui ringrazio (clikka) Sara Cardellino, mentre L’Olandese Volante, va verso la fine della sua avventura, on line, perché lei il 26 febbraio 2017, nel dolore altissimo, familiare e per vicende della mia sciagurata vita, mi ha scritto: Claudio, nel dolore è impossibile negare al pensiero e al respiro di unirsi alla sofferenza dell’altro. E dunque, ora, respiro e pensiero sono con questa tua sofferenza, che va accettata, che va accarezzata. Questo frammento nasce da te che sai cos'è il dolore della malattia, che pure colpì tuoi familiari, e da altri lutti terribili. Chi è uso alla letterarietà - gran massa, folla sterminata - alla vita da trasfondere nella finzione letteraria, con enfatismo monocorde valido in ogni stagione, non sa scrivere del dolore che non abbia destinazione colta o finalizzata a qualche pubblicazione da commentare e interpretare in nobile letterata cerchia.
Il Golem, Giuggio-golemone è il personaggio a cui sono tanto affezionato. Ed a pari alla sua fidanzata Mara Zap col Gatto Infelix. E mi dispiace che L’Olandese Volante disalberi non dando loro più la possibilità di raccontare avventure a Praga e dintorni.
Mara Zap è veramente un gioiellino di personaggio. Ricorda Paperina e altre fidanzate dispettose del fumetto e dei cartoni animati come Olivia con Braccio di Ferro. Il Golem, Golemone, Giuggio, è un candido ingenuo ghiotto pasticcione mostro di creta. Senza Mara Zap è perduto. E pure lei lo sarebbe. Ma non glielo dice. Lui sì. Perché è un po’ grullo. A volte tanto grullo. Mara Zap ama alla sua maniera incredibilmente poetica il suo Golemone. Il suo Giuggio-Golemone e per niente al mondo farebbe a meno di lui perché vuole vivere allegra e dispettosa a Praga ogni sorta di avventura.
CDS/NOTA Il Golem e Mara Zap sono due personaggi di un graphic poem nato a Praga nel marzo 2010. Da allora ho disegnato centinaia di tavole con scritture dedicate al Golem e Mara Zap e al Gatto Infelix. Le avventure di questi personaggi, che ricordano Paperino e Paperina, Olivia e Braccio di ferro, Andy Capp e Flo e Krazy the Cat sono apparse, in piccolissima parte, sull'Olandese Volante.
MARA ZAP COL GOLEM E CON DVORAK PER ME CHE PARTO (Praga ai primi di giugno) Sono a Mala Strana, Piccolo Quartiere, a notte fonda. In Piazza dei Maltesi. Ascolto il Concerto per violino in la minore op. 53 di Dvorak. Golem e Zap sono un po' brilli. E dicono che dormiranno sulle panchine. Circondati da stupendi palazzi barocchi e da zanzare rispettose della creta, che brucia, dell'incarnato pallido di Mara, e della mia coriacea insonnia che qui spero di vincere. M'addormento. MARA ZAP mi fa notare mentre m'assopisco che da un cancelletto sbucano dei fiori di cappero. Insaporiranno questa nottata estiva, dice ridendo cristallina. S'adatta il gusto alla prima figurazione rapsodica del violino. Mi cade in testa una mandorla amara d'oleandro. Mara la raccoglie e la regala al Golem. Se la succhi il suo amaro ti ravviva la brace del cuore. Rivelando il nostro rapporto di coppia. Li guardo questi due come la cosa più bella che ho con me, nella mia solitudine. Ma senti che ragionamenti!, mi dico. L'amaro e il fuoco. L'allegro ma non troppo che va a concludersi risolverà come al solito ogni problema di coppia. E poi si baceranno. E poi giungerà l'adagio ma non troppo di questo maestro che coniuga popolare e sublime con la stessa facilità del bambino monello che oggi ha chiacchierato con me a Kampa. Cos'aveva di speciale? Invece che cigno io voglio essere una rana. Così gracido e con gli ami da pesca che mi tirano ci ricavo un sommergibile e vado a caccia degli squali nella Moldava.
Il finale allegro giocoso ma non troppo lo ascolto con un occhio che dorme e uno sveglio. E non so come sia possibile. Dovrebbe essere casomai un orecchio otturato o tonto e uno stasato! Mara Zap mi parla del giocoso intreccio d’ombre che tramano sulla volta di un palazzo. Siamo platonici in terzetto. Decifriamo le ombre e la nostra filosofia estiva andrà a gonfie vele. Io a volte non la seguo questa giovane donna impertinente. Golem ronfa carburato a birra e piatti Kascher. Guardi le ombre e ascolti la prima danza popolare del movimento, mi dice Mara. Ehi!, mi dai del Lei adesso? E’ molto fine ed elegante, non si lamenti. Ascolto il Furiant. Danza boema. Vivacissima. Battute alternate in tempo ternario e altre in tempo binario con spostamenti d’accento coinvolgenti. Come me dice Zap! Son molto Furiant. Ternaria: Dolce-salata-Dolce amarognola nei baci per il mio Golem! Binaria Succhio poi mordo. Ho anche un dentino storto lo guardi. Non è colpa mia se ferisco il coso di creta! Lo capisce vero? Io non capisco, questa ragazza impertinente mi parla come se sapessi i suoi segreti d’alcova o di prato! E temo che anche la seconda danza del concerto, una Dumka o Duma, molto popolare, ricca di cambiamenti d’umore spinga la signorina Mara Zap, elegante con la sua gonna fiorita, a confidenze che mi fanno arrossire. Ed invece diventa tenera come la trina dell’alba che s’accenna. Mi prende la mano e la posa sul suo cuore. Sopra un seno minuscolo a ciliegia, lo immagino, sotto al disegno stoffa d’una camelia. Accosti al violino questo battito, gentile Claudio, perché lei è molto gentile con me e col Golem, e ne custodisca la forza e la dolcezza, per dove va, caro marinaio al timone di tante storie belle compresa la nostra. Mia e del Golemone. Così la ringrazio, così ti bacio. E mi ha dato mentre l’orchestra terminava il concerto un bacio sulla gota.
Lacrimo di gioia, e non so più se nel sogno o nel dormiveglia. Sui tetti di Praga si spande il progressivo nitore perlaceo d’ogni complicità con me che parto. MARA ZAP a Praga in Piazza dei Maltesi CDS/NOTA Il Golem e Mara Zap sono due personaggi di un graphic poem nato a Praga nel marzo 2010. Da allora ho disegnato centinaia di tavole con scritture dedicate al Golem e Mara Zap e al Gatto Infelix. Le avventure di questi personaggi, che ricordano Paperino e Paperina, Olivia e Braccio di ferro, Andy Capp e Flo e Krazy the Cat sono apparse, in piccolissima parte, sull'Olandese Volante.
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