"Come un uovo. Omaggio a Christina Rossetti". La gallina nera dall'ovo nero, 1.
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MEMO E MEMORY. OMAGGIO A CHRISTINA ROSSETTI
La lavagnetta stava in cucina. In basso c’è scritto “Memo”. Con un gessetto bianco era utile ricordare che mancava il sale o che bisognava acquistare il sedano. Ieri ci sono passato davanti. Al mattino ho letto le poesie di Christina Rossetti. Ora la lavagnetta sta nella mansarda e vi disegnerò le mie fantasie. Numerandole. La Gallina Memo, nera, ho immaginato facesse un ovo nero.
Disegni e versi sulla lavagnetta sarà facile farli sparire con un panno bagnato. Ne resterà traccia se i segni saranno fotografati. Altrimenti svaniranno.
È una bella scoperta l’uso stamani, in ottobre, in questa valle vicino al lago di Como - e chissà perché penso a come nuotano i cigni nel porticciolo di Varenna, anch’essi bianchi come un gessetto, come i versi trascritti, con aggiunta, di Christina Rossetti - perché combacia perfettamente con la mia “filosofia della scomposizione” di quanto vissi affidandolo al liquido inchiostro poi elettronico. Quanto conta nella vita è stare nel Nero e vedere il Bianco, qualche luce. Il bianco dei cigni a Varenna anche se non ci sono più cigni da vedere e il lago a ottobre, in questo ottobre, è grigio. (Claudio Di Scalzo)
MEMORIA
I
Lo custodii nel petto finché visse
lo nascosi nel cuore quando morì.
In gioia stetti sola, anche così sola
m'accorai e nulla dissi.
Chiusi la porta per vedere in faccia la verità
me ne stetti sola - sola vidi la verità,
spoglia d’ogni amor proprio, di forma, compianto
finché tutte le somme furono tirate.
Misi tutto sulla bilancia e lo pesai:
nessuna incertezza della mano disturbò quell’ago;
tutto pesato, riscontrai un difetto: non una parola
ma in silenzio feci la mia scelta.
Nessuno sappia che scelta ho fatto, è ancora quella.
Nessuno sappia la scelta che mi ha spezzato il cuore
frantumando il mio idolo: ho fatto appello alla volontà
una volta tanto ho scelto la mia parte.
Spezzai tutto d’un colpo, freddo restò,
schiacciato dove viveva, in fondo al mio cuore.
Il mio cuore a poco a poco muore, il tempo invecchia
invecchia e mi accoro.
II
Io ho una stanza in cui nessuno entra
salvo io stessa sola:
vi siede una cara memoria su di un trono,
là centra la mia vita;
quando l’inverno va e viene – oh tediosa visita! –
e quando il suo vento pungente soffia,
quando sbocciano l’esangue grigio e la calda rosa
della munifica estate.
Chi dovesse a forza entrare là vi si potrebbe vedere
chi è sepolto pur non essendo morto
davanti al cui volto non più io chino il capo
o piego lì il ginocchio;
ma spesso nell’autunnal stagione di mia vita consunta
vi guardo dentro con lo sguardo acuto
e penso come sarà che in Paradiso
ci troveremo insieme.
(Traduzione di Francesco Binni)
MEMORY
I
I nursed it in my bosom while it lived,
I hid it in my heart when it was dead;
In joy I sat alone, even so I grieved
Alone and nothing said.
I shut the door to face the naked truth,
I stood alone - I faced the truth alone,
Stripped bare of self-regard or forms or ruth
Till first and last were shown.
I took the perfect balances and weighed;
No shaking of my hand disturbed the poise;
Weighed, found it wanting: not a word I said,
But silent made my choice.
None know the choice I made; I make it still.
None know the choice I made and broke my heart,
Breaking mine idol: I have braced my will
Once, chosen for once my part.
I broke it at a blow, I laid it cold,
Crushed in my deep heart where it used to live.
My heart dies inch by inch; the time grows old,
Grows old in which I grieve.
II
I have a room whereinto no one enters
Save I myself alone:
There sits a blessed memory on a throne,
There my life centres.
While winter comes and goes - oh tedious comer!—
And while its nip-wind blows;
While bloom the bloodless lily and warm rose
Of lavish summer.
If any should force entrance he might see there
One buried yet not dead,
Before whose face I no more bow my head
Or bend my knee there;
But often in my worn life's autumn weather
I watch there with clear eyes,
And think how it will be in Paradise
When we're together.
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"Remember" Christina Rossetti
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