:: Accio e Sara Cardellino: San Valentino "Ti Amo" scritto anche coi denti. Ovvero fondamento filosofico dialettico degli amanti.


Accio: San Valentino 2011 per Sara Esserino





Accio e Cardellino

SAN VALENTINO “TI AMO” SCRITTO ANCHE COI DENTI.
Ovvero fondamento filosofico dialettico degli amanti

 

Che per San Valentino 2020, con Sara Cardellino che mi spiattella sotto al naso il Foglio Tellus Transmoderno supplemento dell’Olandese Volante “Ti Amo anche coi denti”, del 2011, addirittura, che scrissi con la destra la mancina coi denti, finissi a filosofare sulla “origine” della nostra diversità dialettica, base secondo lei del nostro legame, proprio è stata una sorpresa a ciel febbraietto.

Sintetizzo.

Che la musicista, con salde basi apprese nel liceo classico di Venezia di latino e greco e relativa filosofia ellenistico e cristiana, mi sorprendesse stava nel rapporto tra la seria studiosa fin da giovanissima e lo zuccone diplomato a spinta ragioniere a Pisa (“le lotte rivoluzionarie del ’68 sono il tuo alibi, per sospensioni bocciature voti bassi, in realtà non avevi voglia ti studiare alcunché, non ti applicavi, ed hai difetti di logica e riflessione per le scienze e l’ambito scientifico, mai superati”, dice secca); ma che cogliesse il nocciolo, son costretto a darle ragione ahimè, della nostra diversità, a partire da un gioco neo-dadaista per San Valentino proprio non me l’aspettavo! Cribbio!

Diversità che però dialetticamente ci salda verso la sintesi, vale soprattutto riguardo a come, filosoficamente, intendiamo l’amore, come ce lo rappresentiamo, come, nel mio caso ci scrivo e lo rendo estetica per coppia, ancorché per uso interno, senza affidarlo al mercato.

- “E cioè Sara? Spiegati con la tua formidabile chiarezza!”, chiedo leggermente disorientato, aspettando tatticamente di rimontare lo svantaggio.

-Semplice, Accio, io sono aristotelica e tomistica; tu, appartiene alla fonte platonica-agostiniana, e, perdonami la battuta, ti ci sei quasi affogato. Oggi, essendoci io, te ne regolamento le sorsate, e non porti tutto al disastro!

-Capperi!, Cardellino!... boia deh!, detto alla livornese, ma non ti sembra di esagerare?!

-Affatto. Riflettici. E vedrai che sarai d’accordo con me.

-E tutto questo perché hai sfogliato i San Valentino del 2010-2011 che custodivi e guardi questo “Ti Amo scritto anche coi denti”?

-Certo!, questa vena, qui umoristica, altrove tragica o eroicomica, come la chiami, con relativi personaggi, è frutto del tuo platonismo-agostinismo. Sono la parte mancante che tu hai sempre cercato che ti completa completandomi e la realizzazione del messaggio cristiano di unione. Il che mi gratifica, a quale donna non piacerebbe stare nel tuo platonismo-agostinismo?, e non sto a far elenco!!, però a lato ci sono gli occultati disastri. Che ti rammento anche quando con te sorrido, baciandoti, perché mai nessuno mi ha detto TI AMO con la destra la mancina e i denti scrivendolo per San Valentino!

-Accipicchia!, e ora che lo so cosa faccio? Scrivo filosofia coi piedi?

-Sì, sì, e io dico: “Ti Amo” scrivendolo con la sonata di Bach che ti dedico in variante San Valentino. Ma per farlo uso Aristotele e San Tommaso. È la “Dialettica” Accio. La sua bellezza” E tu non puoi che accettarla!”

-Beh ora anche con l’Humphrey Bogart, e la sua battuta fulminante sulla stampa, in “Deadline”, il San Valentino 2020 è perfetto!

 

 


Sara Cardellino e Accio - San Valentino 2020




 

RIFLESSIONE COME NUTRIZIONE DI CIOCCOLATO FONDENTE

Per riflettere sull’Amore a San Valentino, che rivela momento esistenziale, esistendo il legame d’amore nella coppia ovviamente, dando attenzione privilegiata a un giorno che è “festa” sentimentale ma anche commerciale nell’occidente del capitale, presento due modelli di pensiero, che pure si versano in estetica, detto meglio due maniere, l’una aristotelica-tomistica, l’altra platonico-agostiniana. Due tendenze per rappresentare l’amore a San valentino e oltre. Diverse che, entrando in rapporto dialettico possono, come nel caso di Cardellino che appartiene alla prima, di Accio che appartiene alla seconda, e “Ti Amo scritto anche coi denti” lo conferma, rivelarsi adatti alla sintesi d’amore a San valentino e oltre.

Lo sviluppo, per me Accio, del platonismo-agostinismo, rivelato a San Valentino 2020 per Cardellino, e si direbbe tutto l’anno, nel passato come nel presente, ha dato luogo a imprevedibili diramazioni in allegria e vitalismo ma pure condotto a lacerazioni radicali e funeste.

Essa, linea platonico-agostiniana, si è trasformata in uno stile di vita, in una maniera di sentire, in uno stato d’animo nel quale la volontà, il cuore, l’emozione, l’istinto, la passione, la vita vissuta hanno soppiantato totalmente i diritti della ragione e dell’intelletto, erigendosi ad arbitri esclusivi del bene del male, dei valori e disvalori, del positivo del negativo, dell’autentico e dell’inautentico.

Secondo Cardellino, che è aristotelica-tomistica, la cultura classica greco-romana e il cristianesimo incardinato esclusivamente sulle ragioni del cuore e sull’angoscia esistenziale che ne deriva, e qui la linea s’allarga in tris, con Pascal, creano un contesto esasperato nel rapporto di coppia, in amore e bene, che in genere, per me è così stabilmente secondo lei, di produrre una continuità e uno svolgimento coerente della vita di coppia e nei pensieri che in essi si generano, compresa la produzione letteraria e artistica. Con me quest’ultima raggiunge il massimo di Kaos. Cioè non è regimentabile. E, io Accio, ho fatto di ciò il sigillo esistenziale.

Questa prassi, che San valentino 2020, assieme ai precedenti, e relativa vicenda dei personaggi, da quelli umoristici a quelli eroicomici a quelli tragici, che stanno come esempi sull’Olandese Volante, rivela in una parola il mio “irrazionalismo” con buona pace di ogni rivendicato ordinato marxismo, non a caso il mio comunismo è esso stesso irrazionale ed eterodosso senza costrutto (stando a Cardellino, non tenendo conto affatto della lezione storica), e, in religione, m’affido al volontarismo di marca agostiniana e se vogliamo di San Bonaventura e di Kierkegaard, agostiniano al cubo, e singolo sempre nella fede portata al paradosso esistenziale: tutta Dio e ferita per chi gli stava vicino, compresa Regina Olsen!

A ruota, sempre nel laicismo esasperato o nella fede esasperata, Nietzsche e Marcel e Unamuno.

Secondo Sara Cardellino, e la sua linea aristotelica-tomistica, bisogna invece stabilire precise indicazioni di vissuto senza le quali non si raggiungono legami coerenti e fruttuosi. Ciò l’Irrazionalismo lo ribalta costantemente.

Nel mio caso condito con “scemenza congenita” che a fatica invenzioni anche originali e inesauste camuffano o quantomeno mi danno alibi esistenziale per svicolare da responsabilità presenti e tangibili.

Nel mio caso, per Cardellino da quando le scrissi nel 2011 che “la mia estetica altro non è che l’elaborazione del sistema nervoso dai dolori e da gioie immeritate corroso”, la conseguenza non può che essere, è, che - come per un romantico con scarso comprendonio o negato a ogni razionalità - di ritenere che i prodotti migliori dello Spirito o dell’Anima, valgono se comunicati nell’oralità, che se scritti valgono soltanto per la coppia d’amanti o per amici complici nella stessa idea, e che renderli in conoscenza a tutti è inutile, a conti fatti insensato. E ciò vale fortissimamente nell’epoca del web.

Inoltre, la linea platonico-agostiniana-pascaliana-kierkegaardiana, secondo Sara Cardellino, mi ha convinto, da quando ero giovinetto, pure nel 1968, che proprio il “conoscere”, la descrizione intellettuale di eventi storici e del singolo, quanto insomma e speculativo e intellettuale sarebbe destituito di ogni fondamento e di ogni valore. Addirittura incapace di tradurre il ritmo della realtà della vita della storia: figurarsi di quello dell’amore di coppia. Figurarsi il legame Accio e Cardellino.

Riassunto ampio, quello che ho appena stilato, delle posizioni di Sara Cardellino devota ad Aristotele e San Tommaso e Kant.

Pero, io, come Accio, con i miei personaggi, continuo, fieramente a stare nella linea, anche a San Valentino 2020, platonico-agostiniana, intanto perché così fo polo dialettico col Cardellino, andando verso la sintesi, Hegel docet, e poi perché, pur impegnandomi a smussare i lati irrazionali del mio vissuto platonico-agostiniano, e dalla Domenica delle Palme 2017, ritorno di Sara, nella mia vita, che lo faccio con un impegno di slanci e dedizione, continuo a ritenere che…

La vita vissuta in amore e in altre vicende reali, le ragioni del cuore, vero Cardiodramma (così sta nel libro per Karoline Knabberchen), la mobilità dell’esistenza, tanto varie palpitanti irripetibili (nella loro umanità) con ragioni astratte logiche aristotelico-tomistiche, vengono solidificate in concetti che ne riducono lucentezza e comprensione.

Ogni dolore o gioia, l’esperienza di essi, vale per i soggetti che lo provano non nella registrazione che ne può dare un osservatore pure intelligente e classificatorio aristotelico; l’attività estetica che vive l’artista è un momento indefinibile e irripetibile, in parola o qualsiasi altra forma, e tale attività estetica tradotta nei parametri di una teoria filosofica la svilisce; se poi ne fa mercato, merce, il momento creativo dell’artista ancor più s’allontana.

Dunque, “TI AMO” scritto con la mancina, con la destra, coi denti, deve rimanere in ambito platonico-agostiniano, mia Cardellina, però senza te che mi tieni le braccia nel vergare il sentimento, in questo 14 febbraio 2020 non potrei dare un seguito a quanto appare, e denti senza labbra baciate non sono nulla neppure se stringono una matita.