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ATELIER HÉBUTERNE MODÌ

:: Claudio Di Scalzo: Il Libro Perduto di Karoline Knabberchen - Aperto l'Otto dicembre 2017 con Sara Cardellino
26 Novembre 2017


CDS: “Fabio Nardi e Il libro Perduto di Karoline Knabberchen”

Installazione - Ferro, legno, cera - 1987

Visita nel Marzo 2014 foto Roberto Peccolo gallerista




Karoline e Fabio


Karoline Knabberchen in questa lettera rivela tutto il suo amore
per Fabio Nardi e la sua indomita opposizione a ogni carriera letteraria borghese.
Anche questa lettera sta nel Libro Perduto.

(clikka) LETTERA A FABIO SULL’ESCLUSIVITÀ IN AMORE IN POESIA





Claudio Di Scalzo

IL LIBRO PERDUTO DI KAROLINE KNABBERCHEN

(aperto l’Otto dicembre 2017 con Sara Cardellino)

 

1

Il “Libro perduto di Karoline Knabberchen” è un’installazione in Ferro-Legno-Cera che realizzai sulla parete di una chiesa sconsacrata in Lucchesia nel 1987- e non intendo rivelare dov’è, se uno ci capita la vede sennò no, se la vede qui non è la stessa cosa - come autore e come personaggio Fabio Nardi. L’opera non è stata mai firmata. Come altre che ho disseminato, in quegli anni e dopo, in luoghi che sceglievo o mi sceglievano. Anche in pittura o affresco o scrittura spray. Qui a volte torno, sarò qui anche l’Otto dicembre 2017, per il mio compleanno, a toccare questo LIBRO dove sto nella “piega” a me adatta con Karoline (1959-1984). E che alcune vicende di quest’anno hanno rinsaldato come catena d'amore che non si spezza. Né mai si spezzerà!

Il Libro Perduto contiene quanto mai sarà letto: perché parte degli scritti della poetessa e filosofa fidanzata di Fabio Nardi fotografo, e dei quali ho custodito l’avventura, sono andati realmente perduti distrutti dalla madre (Gerda Zweifel ) assieme alla quasi totalità delle fotografie di Nardi con KK; perché gli inediti da me custoditi a Vecchiano assieme a quelli di CDS/NARDI non saranno pubblicati. Quanto custodito sull’Olandese Volante basta e avanza. Dunque questo “Libro”, trenta anni dopo, è adatto a concludere anche la mia vicenda di autore ancorché atipico in varie estetiche e vicende.

Nel “Libro Perduto” c’è anche l’errore, la colpa, l’equivoco, il male. Non è un libro consolatorio. C’è del Sacro. Che scuote. L’autore di questo “Libro” e il personaggio Nardi ne sono stati investiti a più riprese. Di quanto attiene a loro si sono presi cristianamente responsabilità dolore strazio. Hanno però impedito che IL LIBRO PERDUTO, LA STORIA DI KAROLINE KNABBERCHEN, la sua presenza in vita e in morte, fosse acquisita o scambiata come esercizio letterario da chi l’avvicinò. Per ricavarne pubblicazioni. Carriera letteraria. In anni lontani come in tempi recenti.

Tutto, ma proprio tutto, il LIBRO PERDUTO TIENE IN SÉ. TUTTO. E qui rimarrà!

L’otto dicembre 2017, giungo in questa pagine di ferro e carta fantasmatica e cera come candela che non si spegne né si consuma, entro un’ultima volta con il nome e cognome d’autore con il nome e cognome di Fabio Nardi nelle vicende qui raccolte. Non ci saranno altre fotografie o disegni. Non sarò solo. Sara Cardellino - la donna che visse e vive due volte nel mio cuore - mi terrà per mano nella religione adatta per incontrare l’altra mano che il 20 agosto 1984 non riuscii ad afferrare per salvarla dal gorgo mortale alle Lofoten. Isola Austvagoy. In Norvegia.

 


Fabio Nardi e Claudio Di Scalzo abbracciano il LIBRO PERDUTO
dell'amata Karoline Knabberchen - Foto Roberto Peccolo gallerista

 


 

2

IL LIBRO PERDUTO DI KAROLINE KNABBERCHEN racchiude il lusso folle della morte per suicidio. Consunzione anonima nel gorgo del tempo, sacralità, rito. Ci sono forze in questo LIBRO PERDUTO che modellano il dinamismo dei poveri materiali usati. Effrazione al canone della lapide, opera nello scuro della matericità detta vertigine del libro cancellato.

Il rigore dell’impianto coesiste con una sorta di vitalità nel ricordare perdita e morte che si “spericola” nell’ appuntamento altrove, in altra simmetria: si sottrae al tempo letterario o estetico vigente, per indicare un emblema e l’azione della fede nel re-incontro. Questa è un’opera cristiana.


 


Claudio Di Scalzo dinanzi al Libro Perduto di Karoline Knabberchen
Foto Roberto Peccolo Gallerista



 

Vi si delimita il vuoto che si creò il 20 agosto 1984. Attorno le simmetrie esistenziali di Nardi personaggio di me autore e di chi ama Karoline Knabberchen cercandone il centro per amore e bene da proseguire verso la mia persona per come ero per come sono. Però mutato - nelle fondamenta - dalle due donne che mi proteggono mi salvano. Karoline e Sara.

Questa dominante percettiva questa esuberanza nella fede, in quanto non si consuma, non si elide, resta amore per sempre, si realizza perché Sara Cardellino è tornata per la seconda volta la Domenica delle Palme 2017 nella mia vita di uomo. E può aiutare Nardi nella moltiplicazione e divisione adatte alle vicende terrene e spirituali, di chi la letteratura che generò ritiene sia necessario si nasconda ancor più.

Questa è un’opera che può teatralizzare il corpo e i corpi di chi vi si pongono davanti se fotografati; ecco perché non ci sono fotografie dell’otto dicembre 2017; ma quelle che risalgono a quattro anni fa.


 


Sara Cardellino l'Otto Dicembre 2017
in visita al Libro Perduto di Karoline Knabberchen
con Claudio Di Scalzo


 

Il Libro Perduto ha la preziosità e la mancanza di soluzioni propria del labirinto. Bisogna entrarci col filo dell’amore che non si spezza né muta e tenerne i capi assieme Karoline K ed io e Sara Cardellino.

Questo rituale è ostensiorale, rima voluta, va oltre le categorie inutili di bello estetico. Questa è l’antica vite del sacro. Del Vangelo. Della Croce. Del Sangue. Della Rinascita. Della Resurrezione. Non necessita di altro.

La materia povera ferro cemento cera se ancora spalmata producon l’idea d'impianto sacro di preghiera di sinfonia e la conchiudono. Svanendo. Se qui tornassimo tra un anno si riproporrebbe quanto ora intuiamo e viviamo. Dentro e fuori questo Libro Perduto. Non so se tra un anno sarò ancora vivo. So che ancora ci sarà Karoline Knabberchen e Sara Cardellino con me. Ovunque sia.

Questa costituzione materiale di ferro e pagina è la fuga da ogni materialità estetica: la polarità di peccato e salvezza realizza la semplicità della preghiera senza necessità di poesia letteratura arti.

L’ombra che avvolse IL LIBRO PERDUTO svanisce nella notte per arrivare alla luce del mattino dopo il 9. L’Immacolata Concezione è avvenuta. Il bambino di sette mesi è nato nella povera casa di una sarta e di un camionista. Si salverà dalla morte quasi data per certa dal medico. Deve incontrare nella sua giovinezza Karoline Knabberchen non deve morire.

Bambino appena nato che somiglia come disse il padre a un “conigliolo spellato”. Deve diventare alto aitante coi capelli ricci e conoscere la poetessa Svizzera a Pisa in una strada dietro Piazza Cavalieri dove il padre ha un magazzino. D’agraria. Lei cercava quel giorno una gabbietta. Per un canarino. Ora quell’uomo coi capelli grigi nel suo autunno ha accanto chi lo porta all’esperienza della musica e all’incontro con quanto vive e si ripete nell’amore. Nella Fedeltà. Nella temporalità che un tempo fu inerzia spreco peccato. La donna è un Cardellino.

 


Sara Cardellino in visita notturna al Libro Perduto
di Karoline Knabberchen con Claudio Di Scalzo detto Accio

 

Le mani si intrecciano.

Oltre la morte e il presente l’esperienza dell’assoluto.
 

 

SULL'OLANDESE VOLANTE BARRA ROSSA/KAROLINE K

(clikka) Karoline knabberchen ammalata


(clikka) Lettere di karoline Knabberchen e Fabio Nardi
 

vicende di Karoline Knabberchen

(Guarda-Engadina 1959 - Lofoten-Norvegia 1984)

 


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