:: Accio e Cardellino: Proiezione musicale da Clara Wiek e Robert Schumann. Amore in vita in morte.


Due punti sotto sopracciglia in proiezione Sara Wiek mi piglia
Accio - Novembre 2021





Accio e Cardellino

PROIEZIONE MUSICALE DA CLARA WIEK E ROBERT SCHUMANN
AMORE IN VITA IN MORTE

 

 

APERTURA

Le proiezioni espanse dalle biografie di compositori, che trascrivo dalle conversazioni con Sara Cardellino (perché registro sua voce o perché, più spesso, vo a memoria toscaneggiando il suo veneto favellare) le intuisco, se riportate al nostro vissuto con fotografie come “similtà” (neologismo per realtà simili) trasmesse, intercettate, dai maestri del Romanticismo: metti Schumann su tutti o Mendelssohn o Brahms.

Proiezioni parlate scritte in immagine che accostate a oggetti spazi tempi, corruschi o idilliaci, si condensano, sempre imperfetti e incompiuti, sullo schermo del nostro finito. L’infinito riguarda Clara Wiek e Robert Schumann. Noi, coppia, o singoli, siamo fotogramma o capitoletto di quel che fu detto diventato nostro motto.

Le “Proiezioni musicali posizioni in cerca d’ali” son diventate nel tempo un’operetta a sé della quale Sara Cardellino porta responsabilità ed io cura illustrata con dedizione compilatoria di conversazioni.

 


Accio: SARA WIEK



 

PROIEZIONE PRIMA IN TRE APPARIZIONI
 

1


Ogni giorno scopro sempre più il tesoro di poesia che è in lui e ogni giorno l’amo di più”.


Clara Wiek amò nel suo Robert la musica composta e da comporre che l’agitava. Pur’io t’ho sempre amato per questa agitazione che ti spinge a comporre: il mio coinvolgimento è da interprete in musica col flauto da donna che compone versi rivolti a chi non ha da gettarsi matto nel Reno perché già sei stato salvato, preso per la testa, uscendo di sette mesi dalla placenta materna. Emerso e col manicomio di non concludere una sola opera per renderla fruibile agli altri che non sia io. Corredo questa proiezione di Clara verso Robert con le parole di Robert verso Clara: “Invano io avrei cercato fra milioni di donne, una che, come Clara, mi colmasse di attenzioni e di amore”. Fra milioni di donne la mia cura-amore per te, Claudio, è l’unica che combacia col tuo essere. Punto.

 

2

Oh, potessi rivedervi, parlarvi. Ma la strada è così lunga...

Essenza completa totale del Romanticismo infelice disperato che la follia esalta in Schumann rinchiuso nel manicomio di Endenich. Che tu raggiungesti con Karoline knabberchen (10 aprile 1959-20 agosto 1984) nel maggio 1984. Ed ho letto quanto lei scrisse per te, come Fabio Nardi, riversato nel Canzoniere di KK. La via lunga impossibile da percorrere sulla terra è diventata per Fabio per Karoline separazione incolmabile in attesa del reincontro celeste oltre la morte; e la parola scritta d’amore diventa vincolo promessa speranza religiosa. Pure io e te abbiamo sperimentato nel “nostro manicomio” da separati dal novembre 2011 la strada ritenuta impossibile da colmare che poi ho percorso per raggiungerti mezzo ammattito il 9 aprile 2017: Domenica delle Palme. Questa proiezione da Schumann conservala.

 

3

Mi sorrise e mi abbracciò con fatica, poiché non poteva più muovere le membra. Giammai dimenticherò questo momento. Non darei questa stretta per tutti i tesori della terra...

L’ultimo abbraccio ricevuto per Clara Wiek vale ogni opera scritta suonata musicata. L’abbraccio di due corpi. Moglie e marito. Madre e padre di figli. La vita quotidiana assieme che va a interrompersi dopo la malattia di lui folle morente sta sopra tutto. Così, sperando tu non ammattisca più di quanto già sei, Claudio, voglio sia la nostra semplice vita di coppia sopra ogni estetica.