:: Sara Cardellino/Sara Pane: Il cappello due volte sul seno bello. 2010/2020. Corpo e Essere, castità e sessualità secondo Sara in lezione per Accio. Ricordando Boine Messinella Polidina.


"Ombra cappello sul seno bello" - Torre del Lago luglio 2010 - Sara Esserino
Foto Accio 





clikka
La Riviera del Brenta ieri  e oggi con Villa Malcontenta. 2011 - 2017"

Sono in pericolo Sara. Ho bisogno di te


Ponti... e ricordo di Polidina e Messinella

Senta Sara all'Olandese l'8 Marzo 2020. Come intesi e intendo l'Amore

 Il segreto rivelato a Fiesole. Melodramma romantico.




Sara Cardellino/Sara Pane

IL CAPPELLO DUE VOLTE SUL SENO BELLO. 2010/2020.

CORPO E ESSERE, CASTITÀ E SESSUALITÀ SECONDO SARA

IN LEZIONE PER ACCIO.

RICORDANDO BOINE MESSINELLA POLIDINA.





"Col mio cappello il nero sul più bello" - Torre del Lago luglio 2020
 Sara Cardellino - Foto Accio


 

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La storia sentimentale di Accio e Cardellino calata nel feuilleton melodramma narrative photo rivela le sue risorse, estetiche, proprio grazie all’interruzione del legame di 5 anni e 5 mesi dal novembre 2011 all'aprile 2017 per accumulazione di immagini pensate.

C’era una fotografia di Sara Esserino a Torre del Lago Puccini col mio cappello in testa panama che guardavo spesso ripensando a lei e pure ai suoi seni e fianchi irrimediabilmente lontani. Dieci anni dopo stesso luogo ancora c’è in variante stessa posa diverso titolo alla fotografia stesso cappello.

Tra le fotografie non c’è soltanto il tempo trascorso saldato ancora assieme in due punti fotografici, rivelanti un amore invincibile: c’è Sara Cardellino. Senza di lei niente sarebbe possibile nessun lacerto estetico nessun esito creativo da realizzare. Il cappello sta al mestiere mio di fotografo: però fondamentale è il corpo della donna il suo sorriso che vedo mentre lo tinteggio ombra per titolo evocativo e divertente gioco sul suo seno a pera.

Sara è centrale perché lei modella nella foto mi modella l’essere. Può anche concedersi al ruolo di SARA PANE/DONNA PAN mentre appare seducente erotica a seno nudo coperto dalle mani però è la donna che si è sposata non consumando il matrimonio per 5 anni e 5 mesi.

“A te trentenne donai la mia verginità. Soltanto tra le tue braccia starò facendomi prendere. Non ho bisogno d’altro. Se non ci saremmo ritrovati, se non avessi scelto di tornare da te il 9 aprile 2017 dopo che, in pericolo, mi cercasti sarei rimasta casta fino alla morte. Ti dissi e scrissi: ti amo e sarà per sempre! Ho mantenuto fede alla parola scritta a voce. Se rileggi il nostro epistolario esso vive e non appare falso per la mia scelta. E tu lo sapevi perché sei Heathcliff e nessun Linton poteva sostituirti. Se hai avuto dopo di me altro legame è giusto, detto meglio adatto, tu abbia gettato via tutto perché sentirsi dire ti amo e sarà per sempre nell’enfasi letteraria (che è sempre falsa) o quando stai nell’atto sessuale o riversa dopo sulle lenzuola è facile e anche banale: quanto vale, ora lo sai, è altro. Appartengo a questo altro.

Scoprirlo nella primavera 2017 ti ha spinto - dato che all’estetica non dai importanza - a gettare via tutti i segni estetici riguardanti enfatici "ti amo" e basati sulla punta del pene ritto di un Monte di Venere surriscaldato. In questa scelta hai salvato le “Dieci donne come le dita di una mano” ove sto per due volte. Come da romanzo realistico fra l’altro. (clikka: Dieci petrarchista in rivelata vista)

Che la mia scelta, la castità prima e dopo di te, possa apparire, nei tempi odierni, folle stupida mistica medievale insensata disturbata psicologicamente non mi interessa: so che attiene al mio essere donna così. Sono fatta in questa maniera. Se poi somiglio a qualche mistica medievale a una suora (rammenta GiovanniBoine ne Il Peccato) oppure a tua nonna Messinella giovane vedova vestita di nero senza più tagliarsi i capelli dopo la morte del marito nel 1944 o alla sua amica Polidina fedele nell’attesa infinita del marito disperso soldato in Russia: questo per me è un onore. Battesimo che mi porta dentro le vicende delle storie che ascoltavi da monello.

Credo sia questo mio ruolo e scelta ad attrarti come non ti è mai accaduto. Come è successo a Fabio Nardi con Karoline Knabberchen. A lei sì sì sì somiglio per la fedeltà al corpo amato dell’uomo. Ti coinvolge la scelta devota all’estremismo cristiano in materia di sessualità e il corpo che sembra, nella sua sensualità, suggerire chissà quali acrobazie erotiche spargenti. Errore!! non l’ho mai usato per questo. E avrei potuto. In decine di occasioni.

Tu, Accio, non hai avuto la mia stessa forza. Dove giungo io per amore tu non sei arrivato. Hai resistito per sei mesi, dopo la nostra separazione nel novembre 2011 a Villa Malcontenta, e poi sei andato con un’altra donna in nuovo letto. Non mi adombro per questo. Anche se a Fiesole ti ho rivelato il mio segreto: di castità da sposata. Mi avrai pensato devota nel talamo. Ma non era non è stato così!

Dove giungi tu ideando canzonieri in ogni segno, per amore verso Karoline Knabberchen verso Sara Cardellino, nessuno può giungere, stanno lì a dimostrarlo due opere immense,... però io per fedeltà alla mia idea di amore unico sono giunta più in là!

Tuo padre, partigiano, detto Lalo: libertario Di Scalzo, stando nascosto nel loculo cimiteriale della sorellina morta, usciva a notte, in Vecchiano, sabotava i nazifascisti, poi passava dalla finestra della Nada Pardini, figlia del capomanipolo fascista, per depositarci un fiore. Rischiava la vita. Dava tutto sé stesso. Per amore. Io ho fatto lo stesso. Tu per somigliare a tua padre hai scritto opere vaste, immenso petrarchismo, per Karoline Knabberchen per me Sara Cardellino musicista e a seno nudo, Sara Pane, due volte sullo stesso mare dieci anni dopo.

Tu ora sai della fedeltà assoluta che rappresento. Io so della tua. Se ci perdessimo. Si può anche morire a quaranta anni, sai Accio?! Tu mi saresti fedele fino alla morte.

Mi ascolti? Son qui in monokini nel mezzogiorno di Torre del Lago e puoi intendere che Sara Pane, mi piace questo nome di personaggio, è anche pane mistico idealistico oltre l’involucro che appare seducente del quale puoi cibarti perché scelgo di fartene mordere quanto desideri. Ma se non fossi la casta Sara che fui fino a trenta anni e negli anni della nostra separazione seppure sposa, il mio amore varrebbe meno e anche il tuo.

Questa, ovviamente, è una scelta personale, a me adatta. Non voglio, minimamente, giudicare quelle di altre donne, che vivono tanti amori nei sentimenti nell’eros. Né ritengo la mia scelta superiore. Bensì confacente a quanto sono in postura di spirito e corpo.

Il tuo amore lo vivo e lo capisco per quello che è in essenza. Solo io posso farlo e prima di me Karoline. Donna tragica (morta a 25 anni - Guarda Engadina Svizzera 1959/1984 Norvegia Lofoten isola Austvågøy) che non necessita di abbellimenti letterari che qualcuna ne prosegua l’opera il personaggio – anche questo adesso sai dopo tanta volgarità da te subita con l’Olandese Volante naufragato il 9 gennaio 2017 – bensì della scelta di stare, filosofeggio, con il Parmenide del Centro perenne poi diventato Croce di Cristo contro il “Tutto scorre tutto muta” di Eraclito anche in tanti amori in tante esperienze sessuali.

E, soprattutto, scelgo di essere tua compagna lieta di andare sui Lungarni pisani a lappare il gelato nel cono dove tu vuoi sempre avere quello più grosso nei gusti scelti dal gelataio. Mi piaci tanto per questo, più di ogni invenzione artistica, anche delle foto con me con lo stesso cappello, quando andiamo in cerca di gelati; andando per i tratturi bianchi verso il Lago Puccini con l'Ape azzurra P50; quando fai il contadino al campo della Barra come un Jesse James non più pistolero nei segni salvatosi da Robert Ford assassina a tradimento; quando al mare t’intestardisci a raggiungere, a stile libero, le boe con tempi da nuotatore, e arrivi sfinito sulla spiaggia. Proprio dove dopo inventi me col cappello. Questo è l’Accio Heatcliff che amo. E sarà per sempre. O con te o con nessuno. Avermi raggiunta qui è stata la tua nuotata più intrepida. Garantito!


 


Sara Cardellino casta mistica cristiana - Luglio 2020 




 

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La fotografia per sua natura può centrarsi sulla fisicità del fotografato corpo nella ripetizione. Differente ripetizione. La forma che prende diversa forma dal tempo nella stessa posa luogo stagione. Il caso delle due fotografie per Sara Pane a seno nudo a Torre del Lago. 2010/2020.

Il soggetto ripetuto nel contenuto nel tempo differente si salva dall’apparire oggetto perché diviene simbolo di una storia. Qui d’amore sensuale e spirituale: verginità castità sessualità con un solo uomo scelto. La scelta di Sara che sia Esserino Cardellino Earnshaw o Pane.

La fotografia in dittico rivela ogni scopo simbolico. Perché accosto ai due scatti c’è la confessione di Sara Cardellino e il richiamo al “Segreto di Fiesole”. Che lezione ho ricevuto scoprendolo! Per questo, lei e Karoline Knabberchen, sono mie signore e maestre. Sono immensamente fortunato ad aver conosciuto, io Accio, chierichetto di Don Gino, autore del manuale cattolico “Il Posatore di Croci”, poi comunista libertario, questa scelta assoluta. Tutti a leggere Hoelderlin e Novalis ma a presiedere la loro forza creativa in poesia c’erano Diotima e Sophie. Altrimenti non sarebbe esistito Iperione e gli Inni alla Notte. Ci vuol tanto a capirlo?

Sara e Karoline sono fatte della pasta di Diotima e Sophie. A me il compito di ricordarne l’animo e il corpo bello. Quanto inventai ho inventato invento inventerò seppure vasto non vale la scelta delle due figure femminili né quella di Lalo che porta una rosa sul davanzale della Nada. Per me è fondamentale saperlo.

E giungo a fermare, con scatto scritto, quanto Sara Cardellino ha sigillato accanto ai due scatti di lei allegra e seducente al mare con dieci anni di distanza. Probabile il dittico sia anche operetta estetica con il suo fascino ma quanto ne fa opera è la reale Sara e il suo fotografo che ha appreso la lezione religiosa adatta alla sua vita.